Si espande l’utilizzo del controverso vaccino anti-Covid russo Sputnik V, accorto ora da gran parte dell’America Latina
Altri 6 Paesi utilizzeranno il vaccino anti-Covid russo, lo Sputnik V. Il controverso farmaco continua ad attirare attenzioni e interessi di molti a livello internazionale, mentre paradossalmente più del 60% dei cittadini russi non intende vaccinarsi, compreso Vladimir Putin che finora ha evitato la somministrazione.
Lo Sputnik V vede ora crescere enormemente la sua popolarità in tutta l’America Latina, che sta annunciando spedizioni e accordi negli ultimi giorni e parte anche con le prime distribuzioni sul territorio.
Aggiungendosi ad Argentina, Messico e Venezuela, sono sei i nuovi Paesi dell’America Latina che hanno approvato l’uso del vaccino Sputnik V: si tratta di Bolivia, Guatemala, Guyana, Honduras, Nicaragua e Paraguay.
Mentre la distribuzione del vaccino è già partita in Argentina, Venezuela, Messico, Bolivia, Nicaragua e Paraguay.
Sputnik V: altri 9 Paesi lo utilizzeranno
Il vaccino russo continua a mostrare enormi misteri e contraddizioni, a partire dall’efficacia, per molti ben superiore al 95% ma per altri minima.
Ma a destare la preoccupazione di molti osservatori è che il farmaco altro non sia che una sorta di mossa politica di Mosca per acquisire potere nello scacchiere internazionale, con scarsi interessi sulla reale validità del vaccino.
Quello che è certo è che si espande l’interesse per il farmaco, approvato in 39 Paesi anche grazie a un prezzo di listino che è il più economico e una metodologia di conservazione che non richiede temperature particolarmente basse.
Lo Sputnik V prevede la somministrazione di due dosi a 21 giorni di distanza.
L’Argentina è diventata il primo Paese latinoamericano a distribuirlo a fine dicembre, con l’acquisto di 25 milioni di dosi.
Da allora, il Venezuela e il Messico hanno ricevuto rispettivamente 100.000 e 200.000 spedizioni a inizio di febbraio, mentre il Nicaragua è partita con la distribuzione appena 48 ore fa, a seguito di una donazione di una quantità non divulgata di dosi da parte del governo russo.
L’attenzione è tale che la Russia fatica a stare al passo con la domanda, e alcuni Paesi hanno ricevuto solo spedizioni molto contenute. La Bolivia ha ricevuto 20.000 dosi, mentre il Paraguay - che per contro avrebbe annunciato l’acquisto di 1 milione di dosi - finora ne ha ricevute appena 4.000.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, la Russia avrebbe riconosciuto le difficoltà produttive e preso in considerazione il lancio di impianti in diversi paesi, incluso il Brasile.
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