Startup: evitare il fallimento tramite i sistemi agili

Seedble

26 Maggio 2021 - 08:46

Le startup proliferano anche nel periodo dell’emergenza sanitaria, eppure le ultime rilevazioni del Ministero dello Sviluppo Economico svelano che queste imprese innovative sono soggette ancora ad un elevato tasso di fallimento. Quali sono gli strumenti che possono supportare gli imprenditori che decidono di dedicarsi a un nuovo progetto di business?

Startup: evitare il fallimento tramite i sistemi agili

In Italia le startup innovative, secondo l’ultima rilevazione del Ministero dello Sviluppo Economico sono circa 12.000. Se è vero che la situazione del mercato nel periodo di emergenza sanitaria non ha aiutato il tessuto economico delle nostre imprese, bisogna dire che le startup hanno per propria natura una percentuale di fallimento molto alta (intorno al 70% secondo le statistiche Eurostat).

Quali sono i motivi? Un’indagine di CB Insights ha evidenziato le principali cause alla base del fallimento di una startup. Si può notare che diverse cause di fallimento sono connesse al denaro, al costo dei servizi e ai tempi di realizzazione dei progetti.

Startup: come evitare il fallimento

Nel prosieguo di questo articolo analizzeremo alcuni degli strumenti che possono aiutare le startup a sviluppare il proprio business in maniera più rapida ed economica nelle diverse fasi di sviluppo di un’impresa innovativa, evitando così il fallimento.

1) Costituzione e validazione idea

In questa fase è importante definire le fondamenta del progetto, capire a fondo il modello di business e realizzare un prototipo per validare l’idea.

  • Value Proposition e Business Model canvas
    Per prima cosa, bisogna avere le idee chiare, individuare lo scopo della startup ed analizzare ogni aspetto del suo business utilizzando il Value Proposition Canvas e successivamente il Business Model Canvas.
    Il primo strumento è un modello che ci aiuta ad organizzare i contenuti sfruttando la forza del pensiero visuale (visual thinking) per arrivare a comprendere quali sono le necessità e i desideri dei nostri clienti target e, di conseguenza, quali prodotti e servizi sono disposti ad acquistare. Rappresenta un “plug-in”, un’aggiunta che può arricchire e ben indirizzare il lavoro da fare con il Business Model Canvas. Quest’ultimo aiuta, invece, a schematizzare una serie di aspetti connessi al business della startup: definire i clienti e la loro relazione con il problema, sviluppare una soluzione adatta alle loro esigenze e stabilire i processi aziendali e le future fonti di revenue.
    Una volta che il Business Model Canvas avrà tracciato la rotta da seguire, bisogna sporcarsi le mani e iniziare a disegnare il prototipo.
  • Mockup ed MVP
    Un MVP (acronimo di Minimum Viable Product) è una prima versione del prodotto o servizio della startup ed ha quelle caratteristiche e funzionalità minime che lo rendono utilizzabile dai primi clienti, i quali possono così iniziare a fornire feedback preziosi per lo sviluppo futuro del prodotto stesso.
    Statisticamente, il tempo medio per la realizzazione di un MVP è di circa 2-3 mesi, con un investimento di circa 20-30.000 euro. Considerato l’importante investimento in termini sia di tempo che di denaro, è quindi essenziale adottare gli strumenti giusti e più efficaci per realizzare l’MVP.
    Sia che si tratti di un’applicazione mobile, di un software, ovvero di un prodotto fisico, la scelta deve essere orientata verso delle piattaforme di progettazione che possano facilitare uno sviluppo il più possibile sostenibile.

2) Sviluppo del prodotto

Una volta validata l’idea e ricevuti anche i feedback dai primi utenti che hanno avuto modo di testare il prototipo, giunge la fase più delicata: la realizzazione vera e propria del prodotto/servizio.

  • Tool di sviluppo app mobile
    Nel caso delle applicazioni mobile si potrebbe scegliere per esempio il framework IONIC per creare applicazioni ibride e Progressive Web Applications (PWA). Utilizzando HTML, CSS e JavaScript è possibile creare facilmente App Mobile e applicazioni web. Utilizzando componenti standard di mercato grazie alla sua integrazione con i framework front-end più popolari, come ad esempio Angular, React e Vue, si velocizza lo sviluppo e si rende compatibili le applicazioni sui vari sistemi operativi.
  • Tool di sviluppo landing page
    Se invece si tratta di una landing page o di un sito web, esistono diverse soluzioni per sviluppare il prodotto senza iniziare da zero: Click Funnel, ad esempio, permette di realizzare una landing page esteticamente accattivante, efficace e completamente gratuita con un editor avanzato ma allo stesso tempo facile da usare anche per chi non è esperto di linguaggi di programmazione. Tra l’altro questo strumento è nativamente integrato con Google Analytics per l’analisi delle visite e Getresponse per la gestione delle newsletter.
  • Tool di sviluppo sito web
    Se si ha bisogno di strutturare un sito web completo, invece, una scelta intelligente potrebbe essere quella di utilizzare Wordpress, magari con un visual page builder come Elementor che permette di costruire e modificare le pagine del sito direttamente dal front-end, con dei template e del layout già preconfigurati che velocizzano enormemente il lavoro e soprattutto non necessitano di conoscenze tecniche per farlo.

3) Le fasi successive

Qualsiasi sia il settore della Startup, ci sono delle attività di supporto che non possono essere lasciate al caso. La gestione dell’azienda, anche se può sembrare un aspetto marginale, ha un impatto tangibile sul risultato dei progetti di business, influenzandone spesso l’esito.

  • ERP (Enterprise Resource Platform)
    La startup prima di essere startup è soprattutto un’azienda, e come tale deve fare i conti, con la gestione ordinaria ed amministrativa. Per questo un sistema gestionale performante è essenziale per supportare il day-by-day.
    Tra i gestionali professionali, Odoo potrebbe rappresentare una scelta lungimirante poiché, anche nella sua versione community (gratuita ed open source), rappresenta un ottimo punto di partenza per sviluppare la struttura ERP di un’azienda e seguire la crescita della stessa.
    Infatti è costruito per rappresentare un framework di base che permette di supportare tutte le principali funzioni gestionali di un’organizzazione, dalla gestione del CRM, passando per l’anagrafica dei clienti e fornitori, la gestione delle vendite, del magazzino ma anche e soprattutto dei canali web ed e-commerce fino ad offrire moduli professionali per la produzione e per il settore retail con soluzioni POS (point of sale - punto cassa).
    Nella versione Enterprise sono inclusi anche dei moduli per trasformare in autonomia il gestionale ed adattarlo alle esigenze peculiari dell’azienda, con soluzioni SAAS in cloud alla portata di tutti.
  • Piattaforme NO CODE
    Infine, è ormai impossibile non parlare della crescente ascesa delle piattaforme no-code, che come suggerisce il nome stesso permettono di realizzare prodotti e servizi digitali senza la necessità di utilizzare alcun linguaggio di programmazione.
    Infatti queste piattaforme permettono di strutturare la nostra applicazione con strumenti visuali e drag&drop e realizzare dei progetti perfettamente funzionanti.
    Nel caso di una startup, questi strumenti possono rappresentare un alleato prezioso per realizzare i propri progetti senza costose consulenze di società di sviluppo software.
    Tra le più famose piattaforme no-code possiamo annoverare Bubble, Caspio, Webflow e Xano. Queste piattaforme, oltre a facilitare la costruzione degli applicativi, hanno una serie di integrazioni native da poter utilizzare senza sviluppare dei connettori ad hoc, facilitano la creazione della documentazione tecnica, e semplificano una serie di incombenze tecniche che agevolano lo sviluppo sia in termini di tempo che di investimenti in professionalità tecniche.
  • Approccio SCRUM
    Non poteva mancare un’ultima raccomandazione, che rappresenta forse anche la più importante: ragionare in modo Agile implementando e utilizzando il metodo SCRUM, un modello di organizzazione del lavoro basato sull’empirismo, ovvero sul concetto che la conoscenza derivi dall’esperienza e che le decisioni vadano prese alla luce di ciò che si conosce.
    Con l’applicazione del metodo SCRUM si predilige l’organizzazione del lavoro in cicli chiamati Sprint, che tendono a ottenere al loro termine sempre qualcosa di concreto e utilizzabile, che è possibile ispezionare e che permette di adattare step-by-step le attività in corso alle considerazioni emerse al termine di ogni sprint.

In definitiva, per startupper, imprenditori o professionisti, gli strumenti individuati in questo articolo possono rappresentare validi alleati nel portare avanti un nuovo progetto di business. La selezione di uno strumento rispetto a un altro può determinare, in alcuni casi, il successo o l’insuccesso di una startup, per cui è raccomandabile rimanere sempre aggiornati sui nuovi strumenti che possono semplificare o velocizzare le fasi di vita cruciali di un progetto imprenditoriale.

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