La sterlina continua a crollare e segna un nuovo minimo storico. Ecco 3 motivi che spiegano perché la valuta continua la discesa nel post-Brexit.
Sterlina: ecco perché continua a crollare dopo Brexit - La sterlina ha subito nuove ingenti perdite nella sessione asiatica di venerdì ed è crollata di circa il 6% contro il dollaro statunitense a quota 1,18, un nuovo record trentennale che si è aggiunto a quello registrato martedì.
In svolgimento di sessione la sterlina ha comunque recuperato gran parte delle perdite e si è assestata a quota 1,24 dollari statunitensi. Ma perché la sterlina continua a crollare nel post-Brexit?
Nella giornata di giovedì il cambio sterlina-dollaro ha viaggiato intorno a quota 1,26 dollari, mentre i traders continuano ad apparire preoccupati per il futuro dell’economia britannica dopo la Brexit, ossia in seguito alla decisione del Regno Unito di abbandonare l’Unione Europea. Ma per quale motivo la sterlina continua a crollare e a registrare nuovi minimi trentennali?
L’ultimo crollo del genere subito dalla sterlina risale al 1985. Gli analisti sono convinti che la situazione non migliorerà e che la sterlina nel post-Brexit proseguirà il crollo inaugurato il 23 giugno scorso con il referendum che ha sancito il divorzio fra Regno Unito e Unione Europea. Ecco 3 motivi che vanno a spiegare la continua discesa della sterlina nel post-Brexit.
Crollo sterlina, perché? L’aspetto politico
Come abbiamo visto, è stata finalmente formalizzata la data in cui la Brexit diverrà una realtà effettiva. La sterlina, intanto, pare fermamente convinta di proseguire il trend negativo inaugurato a giugno scorso e una delle spiegazioni della discesa della valuta contro il dollaro americano - ma anche contro l’euro - potrebbe riguardare l’aspetto politico.
I commenti del primo ministro britannico circa la data di uscita del Regno Unito dall’UE non hanno fatto altro che peggiorare la critica situazione della sterlina. Al Regno Unito occorreranno due anni a partire da marzo 2017 per uscire dall’UE e i commenti della May hanno accresciuto le preoccupazioni relative al futuro dell’economia britannica. La Brexit, come previsto, avrà un forte impatto sul commercio, sul lavoro, sugli investimenti e sulla domanda dei consumatori britannici. Di fronte a questi pericoli e di fronte ai commenti della May la sterlina è continuata a crollare.
Crollo sterlina, perché? L’aspetto economico e lavorativo
Un altro elemento che sta causando il continuo crollo della sterlina è di natura economica. Il capo del Tesoro britannico, Philip Hammond, ha tentato di rassicurare i dirigenti delle banche di Wall Street ed ha assicurato che il Regno Unito avrà grande cura dei loro interessi nel paese.
In realtà ci sono serie preoccupazioni relative all’esclusione del Regno Unito dai mercati finanziari europei nel post Brexit. La mancata partecipazione del Regno Unito renderebbe il paese un luogo meno attraente per le imprese globali. Per non parlare poi del fatto che la maggioranza dei CEO inglesi sembra pronta a lasciare il paese. Tutti questi timori non fanno altro che ripercuotersi sulla sterlina britannica.
A tali preoccupazioni si aggiungono anche quelle del settore lavorativo. Dagli interni è stata infatti avanzata una proposta volta ad obbligare le aziende britanniche a fornire liste di proscrizione dei lavoratori stranieri. Suddividere i lavoratori in “classi” è un altro degli elementi che contribuirà a rendere il Regno Unito meno attraente per le aziende estere e che sta già contribuendo al crollo della sterlina.
Crollo sterlina, perché? La BoE
La Bank of England ha contribuito a sostenere l’economia U.K. nel periodo immediatamente successivo al voto Brexit, pompando decine di miliardi nel sistema finanziario e tagliando i tassi di interesse al loro minimo storico. Tutto ciò ha inevitabilmente contribuito alla svalutazione della sterlina.
Sono questi i motivi che continuano a determinare il crollo della sterlina e che continueranno a determinare la discesa della valuta anche in futuro, secondo gli analisti.
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