Scuola, ultime notizie sullo stipendio degli insegnanti precari e sulle pensioni dei docenti: Ecco tutto quello che c’è da sapere su supplenze, scatti d’anzianità, TFR e previdenza complementare.
Scuola, ultime novità sugli stipendi degli insegnanti precari: se le supplenze non verranno pagate in tempo la responsabilità sarà è del dirigente scolastico. Ciò è stato stabilito dal nuovo DL pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ha introdotto delle nuove garanzie per gli insegnanti precari.
Ma non è finita qui, perché c’è un’altra importante novità che riguarda lo stipendio degli insegnanti precari: infatti negli ultimi tempi l’orientamento dei giudici italiani è quello di riconoscere, in materia di scatti di anzianità, lo stesso trattamento tra insegnanti precari e di ruolo.
Quindi, mentre si attende la conclusione del Concorso Scuola 2016 con cui verranno assegnati circa 63 mila posti di ruolo, ci sono finalmente delle buone notizie per gli insegnanti precari che dovranno attendere ancora del tempo prima di diventare dei docenti a tempo indeterminato.
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Vediamo nel dettaglio tutte le ultime novità sugli stipendi degli insegnanti precari e quali sono le nuove garanzie introdotte negli ultimi giorni.
Stipendio insegnanti precari: il preside è responsabile del ritardo
L’ultimo decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale farà felici tutti gli insegnanti precari che nell’ultimo periodo hanno effettuato delle supplenze. Infatti, il DL 42/2016, nell’articolo 1 sexies, prevede che i docenti precari dovranno essere pagati tempestivamente per le supplenze effettuate. Quindi, d’ora in poi chi ha effettuato delle supplenze brevi e saltuarie non dovrà più attendere dei mesi per la riscossione dello stipendio.
Nel dettaglio, il DL prevede che il pagamento delle supplenze avvenga entro 30 giorni, ma non solo. Infatti, nel caso in cui la segreteria dell’istituto scolastico non inserisca in tempo contratto d’incarico convalidato nel SIDI e non lo inoltra al Noipa, il responsabile del ritardo del pagamento sarà il dirigente scolastico.
Scuola, stipendi precari: parità di trattamento per gli scatti d’anzianità
Ci sono delle buone notizie anche per gli scatti d’anzianità degli insegnanti precari, poiché i giudici hanno confermato che per questa materia è richiesta la parità di trattamento tra i precari e i docenti di ruolo.
Infatti, negli ultimi pronunciamenti del 19 maggio 2016, il Tribunale di Torino ha pubblicato ben 5 sentenze dove il MIUR viene condannato per aver violato l’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato, in cui viene specificato che: “non possono esservi dubbi sul fatto che l’Ordinamento comunitario prescrive come regola la parità di trattamento tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato nel settore privato come in quello pubblico” anche per quanto riguarda la retribuzione”.
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, in un’intervista rilasciata ad OrizzonteScuola.it ha manifestato tutta la sua soddisfazione per quanto stabilito dal Tribunale di Torino in materia di scatti d’anzianità. Pacifico ha ricordato che nel caso in cui ci sia un’assenza da parte del MIUR di sanare questa situazioni, “l’unica strada percorribile è quella della contestazione legale”.
“L’ultima sentenza di un tribunale piemontese riconosce un risarcimento di 35 mila euro” ha concluso il presidente dell’Anief, ricordando agli insegnanti precari che intendono fare ricorso di prestare particolare attenzione al termine decennale della prescrizione.
Scuola, pensione insegnanti: TFR e previdenza complementare
Non ci sono novità importanti solamente per lo stipendio dei docenti precari.
Infatti, nei giorni scorsi, dopo l’accordo raggiunto tra Aran e sindacati sul “Contratto collettivo nazionale quadro”, è stata confermata la possibilità per i dipendenti pubblici in regime di TFS, di poter esercitare l’opzione al TFR fino al 2020, così da iscriversi alla previdenza complementare. Quindi è stato prorogata la scadenza del 2015 prevista dal precedente accordo del 2011 e di conseguenza il personale della scuola in regime di trattamento di fine servizio per altri 5 anni potrà iscriversi ai fondi di previdenza complementare negoziali.
Per maggiori informazioni potete consultare il testo dell’accordo, che trovate di seguito:
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