Non solo Netflix e Amazon, ma anche Disney: una previsione sui tre migliori e i tre peggiori titoli dei servizi di streaming a pagamento.
Vedere contenuti in streaming è alla portata di tutti: le piattaforme nel 2017 sono state in continua crescita ed è un’opportunità sia per i consumatori che cercano intrattenimento, sia per gli investitori che vogliono puntare su questa tendenza.
Gartner ha stimato che la spesa globale per lo streaming, tra abbonamenti, pay-per-view e soluzioni on demand, nel 2016 ha raggiunto i 26,4 miliardi di dollari e salirà a 49,3 miliardi entro il 2020.
Il panorama è molto dinamico ed è in atto una vera e propria rivoluzione nella fruizione di film e video. Per questo motivo le società che forniscono contenuti in streaming si stanno prendendo grossi rischi per cercare di guadagnare uno spazio maggiore.
Non solo Netflix e Amazon Prime Video, di recente è scesa in campo anche Walt Disney Co., che ha annunciato il proprio servizio di streaming, mentre a settembre Roku Inc. ha debuttato in borsa con successo.
Alla fine del 2018 sapremo quali saranno stati i migliori e i peggiori. Ecco una breve sintesi con i tre Top e i tre Flop per il mercato azionario USA del prossimo anno, come analizzato da Jeff Reeves su Marketwatch.
I 3 titoli top del 2018
Negli anni Netflix è cresciuto e negli ultimi tempi sono arrivati anche riconoscimenti dalle istituzioni cinematografiche e televisive per le sue produzioni originali (un Oscar e circa 40 Emmy). Ora è un nome consolidato in tutto il mondo ed è attivo da anni sul mercato, il che consente di monitorare i gusti dei clienti e riuscire sempre a soddisfarli. Tutto questo concorre a garantire più sicurezza agli investitori e a ridurre i flop.
Da inizio anno il rialzo a Wall Street è stato del 52,85%.
La Disney ha annunciato un servizio di streaming a basso prezzo che potrebbe includere produzioni come film o serie TV di Star Wars alla programmazione sportiva ESPN. Assecondando anche le voci di un interessamento della Disney verso la 20th Century Fox, si può immaginare soltanto una piattaforma di streaming di grande successo.
Un analista di BTIG ha valutato che la perdita di accordi di licenza con le terze parti potrebbe portare un declino nelle entrate di Disney pari a 2 miliardi di dollari. Nel lungo termine, però, è innegabile che il marchio conquisterà il grande pubblico e rimarrà una potenza del video.
Nello scenario dello streaming, Time Warner è un attore importante: la strada per gli investitori non sarà facile, ma ci sono tutti i presupposti affinché il 2018 si confermi l’anno buono per il titolo a Wall Street. Il servizio streaming HBO Now, proprietà di Time Warner, sta riscuotendo un notevole successo con più di 2 miliardi di abbonati negli Stati Uniti, in più c’è un ampio catalogo Warner tra cinema e televisione oltre allo sport disponibile grazie alla partnership con MLB Network. Quindi non ci sarà soltanto la Disney a intaccare il dominio Netflix, ma anche Time Warner.
SI 3 titoli flop del 2018
A sorpresa tra i flop del 2018, il colosso Amazon: Prime Video infatti è valutato dagli analisti più come un servizio di contorno rispetto al core business delle vendite. Il gioiello di Jeff Bezos ha acquisito Whole Foods, e gli acquisti sul sito non accennano a diminuire. Inoltre tutta l’attività di cloud di Amazon Web Services, e il lavoro sull’assistente vocale Alexa, fanno pensare che i contenuti video siano soltanto di supporto all’intero vastissimo ecosistema di Amazon. In conclusione, Prime Video non sembra la priorità di Bezos, per questo il prossimo anno potrebbe trovarsi indietro rispetto ai concorrenti.
Roku |
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Tutti stanno seguendo con attenzione il titolo di Roku dopo il suo debutto in borsa e dopo l’accordo con la Philips, ma a parte questo l’azienda non offre un servizio particolarmente competitivo. In pochi anni vedremo molti marchi fornire hardware alle società di streaming, e l’offerta di Roku dovrà aggiornarsi. La sua peculiarità è la piattaforma aperta ai creatori emergenti, ma questo non sembra richiamare il grande pubblico almeno per il 2018.
Alphabet/YouTube |
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Nel 2015 era stato lanciato YouTube Red con il fine di evolvere la piattaforma in una a pagamento, ma non è riuscito a prendere piede.
La mancanza di contenuti originali e la ristrettezza del catalogo lasceranno senza dubbio YouTube indietro anche per il 2018, anche se la macchina di Alphabet Google potrebbe mettersi in moto successivamente, in questo momento lo streaming video non è tra le attività prioritarie.
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