Studiare Medicina in Spagna anche nel 2021 potrebbe essere una ottima alternativa al tanto temuto test di ingresso nostrano. Vediamo come funziona, se conviene oppure no.
Studiare Medicina in Spagna potrebbe essere l’opzione per molti studenti che non hanno superato il test d’ingresso in Italia o che comunque sono terrorizzati dal doverlo svolgere.
La possibilità d’iscriversi al test di Medicina 2021 presso le università pubbliche italiane è scaduta il 22 luglio per poter sostenere la prova il prossimo 3 settembre.
Molti potrebbero tuttavia pensare di studiare Medicina all’estero e uno dei Paesi più gettonati in Europa è la Spagna. Studiare Medicina in Spagna potrebbe essere un’ottima alternativa al test di ingresso nostrano dal momento che nella penisola iberica non è previsto il numero chiuso.
L’università in Spagna inoltre viene giudicata positivamente dagli studenti perché l’approccio alla Medicina è anche molto più pratico durante il corso di studi rispetto all’Italia.
Ricordiamo, per chi si è iscritto al test di Medicina 2021 in Italia, che entro il 2 agosto la domanda va perfezionata presso l’Ateneo prescelto.
Vediamo allora nel dettaglio cosa fare per studiare Medicina in Spagna nel 2021, quali sono i pro e i contro di questa scelta.
Medicina in Spagna 2021: come fare?
Per chi non passa il test di Medicina in Italia, studiare in Spagna potrebbe essere la scelta giusta. La formazione universitaria spagnola è di buon livello ed esistono 70 università, di cui 50 sono atenei pubblici.
Qui l’accesso alle facoltà di Medicina funziona in maniera diversa e la laurea conseguita è spendibile anche in Italia. Per entrare a Medicina 2021 in Spagna bisogna superare un test di lingua inglese e spagnola e un test psicoattitudinale.
Come nelle università italiane anche il corso di laurea in Medicina in Spagna prevede un percorso di 6 anni a frequenza obbligatoria, e il raggiungimento di 360 CFU formativi.
Anche se è considerato meno difficile rispetto all’Italia il percorso di accesso a Medicina in Spagna prevede comunque dei piccoli scogli da superare per lo studente straniero.
Chi sceglie di studiare Medicina in Spagna deve:
- presentare il diploma di Maturità con voto finale e le votazioni curriculari degli ultimi 3 anni;
- dimostrare una conoscenza della lingua spagnola pari al B2;
- superare il test d’ammissione per essere collocato in una graduatoria nazionale.
Il discorso cambia leggermente per le università private: anche qui per iscriversi ai corsi bisogna superare l’esame PAU (Prueba de Acceso a la Universidad) e raggiungere almeno un livello B2 di spagnolo, ma versando rette molto alte si può conseguire la laurea in modo più semplice che in Italia.
Medicina in Spagna 2021: pro e contro
Anche se il test di ingresso di Medicina è stato introdotto anche in Spagna (e in Romania), ma le difficoltà sono minori che in Italia.
Ma quali sono vantaggi e svantaggi di iscriversi a Medicina in un altro Paese.
In generale chi sceglie di studiare Medicina all’estero, in Spagna o in un altro Paese, ha la possibilità di aggirare in modo legale il test d’accesso italiano senza perdere anni di studio.
Nel frattempo inoltre è possibile imparare una lingua straniera studiando in un ambiente internazionale. Anche se previsto in Spagna il test di ammissione alla facoltà di Medicina è molto più facilmente superabile rispetto all’Italia.
Non è previsto un test d’ingresso come in Italia ma una serie di prove volte a valutare:
- la conoscenza della lingua, che deve arrivare minimo a B2;
- una prova psicoattitudinale;
- un colloquio con il responsabile del dipartimento nel caso in cui si scelga un ateneo privato.
Nelle università pubbliche in Spagna occorre superare un test che si chiama PAP e dura 30 minuti. Il test si compone di:
- 116 domande di cultura generale;
- 23 domande riguardanti materie specifiche, come biologia e chimica.
Il titolo conseguito in un Paese dell’UE è spendibile anche in patria, si hanno migliori opportunità d’inserimento lavorativo e l’offerta didattica è molto meno teorica e tradizionale; in Spagna è prassi comune per la facoltà di Medicina studiare anatomia dissezionando i cadaveri, cosa invece illegale nel nostro Paese.
Tuttavia ci sono anche altri elementi da valutare attentamente. I crediti non vengono automaticamente riconosciuti in ogni ateneo europeo e, prima di decidere se frequentare il primo anno di Medicina all’estero per poi tornare in Italia è bene ottenere l’approvazione di un’apposita commissione del corso di laurea scelto.
Stesso discorso per quanto riguarda la laurea: l’equipollenza non è scontata e spesso perché il titolo conseguito fuori abbia valenza legale in Italia l’Università richiede l’integrazione di alcuni esami o crediti.
E dal punto di vista economico, studiare Medicina in Spagna conviene? Frequentare l’università in Spagna e viverci da studente dovrebbe costare in media 9mila euro l’anno in città come Madrid e Barcellona, ma si può optare per sedi universitarie altrettanto ambite come Salamanca, Valencia, Granada o Terragona dove il budget scende a 6mila euro.
Discorso diverso per gli atenei privati; studiare presso l’Università Europea di Madrid ad esempio può arrivare a costare fino a 18.000 euro l’anno. Tuttavia è possibile richiedere borse di studio che coprano i costi complessivi del corso.
A tutto ciò bisogna però aggiungere le spese per l’agenzia che si occupa dell’intermediazione e dei corsi per la preparazione del PAU, che possono arrivare anche a 4mila euro.
Medicina in Spagna 2021: tornare in Italia dopo il primo anno
Uno dei dubbi maggiori per chi pensa di iscriversi al primo anno di Medicina all’estero, come ad esempio in Spagna, è: “Posso poi tornare in Italia e iscrivermi al secondo anno senza fare il test d’ammissione?”.
La risposta definitiva è stata data dai giudici amministrativi ed è sì, gli studenti di Medicina iscritti nelle Università straniere possono trasferirsi di nuovo in Italia senza dover superare il test. Non sarà comunque così semplice e converrà anche ponderare bene se sia il caso restare in Spagna e laurearsi oppure decidere di proseguire gli studi in Italia.
Il test è stato quindi abolito e ciascuna università ha l’obbligo di accogliere le istanze degli studenti ma solo nel rispetto del numero di posti disponibili e solo dopo un rigoroso controllo.
In pratica soltanto gli studenti meritevoli a cui vengano riconosciuti i crediti formativi e le attività accademiche compiute all’estero e che dimostrino l’assenza di finalità elusive potranno proseguire gli studi in Italia senza l’obbligo di fare il test di Medicina.
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