Brexit allo stallo: il presidente della Commissione europea Juncker pessimista sull’esito dell’incontro di domani con Theresa May
Non vi sono sufficienti segnali di progresso sulla Brexit. Jean-Claude Juncker è pessimista sull’esito dell’incontro in programma domani con la premier britannica Theresa May.
Il presidente della Commissione europea dubita che l’appuntamento previsto nelle prossime ore possa essere fruttuoso e non è ancora certo di quali saranno i contenuti del meeting.
Brexit, May prova a trattare con Bruxelles. Juncker pessimista
“Domani vedrò May e non vedo abbastanza movimento da farmi ritenere che sarà una discussione produttiva. Non so che cosa mi dirà. Non è la Commissione europea che decide quando il Regno Unito lascerà l’Ue, ma solo il Regno Unito”.
Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha commentato, in un tweet, il nodo Brexit, alla vigilia dell’incontro con la premier britannica Theresa May.
Juncker inizia a temere anche che il Regno Unito non riesca a lasciare l’Unione europea entro la data del 29 marzo prossimo.
“Se dovesse rimanere oltre il mese di maggio, in quanto membro dell’Ue dovrà organizzare le elezioni europee. Il trattato è il trattato e questo è quello che dice”,
ha ricordato ancora il presidente su Twitter. In un’intervista, pubblicata oggi dal quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung, ha poi detto che tale scenario “difficile da immaginare, sarebbe uno scherzo della storia”.
.@JunckerEU #Brexit “It’s not @EU_Commission who decides when UK is leaving the EU, but UK alone. @theresa_may says UK is leaving on 29/3. If UK were to stay beyond May, as a member of the EU it must organise #EUelections2019. The Treaty is the Treaty and this is what it says.” pic.twitter.com/RXAk1qW5m6
— Mina Andreeva (@Mina_Andreeva) 19 febbraio 2019
Intanto Theresa May, sempre più sola, non rinuncia al dialogo ed è alla ricerca incessante di un nuovo accordo con l’Unione europea che sia gradito, soprattutto, ai parlamentari britannici che, da tempo ormai, le hanno voltato le spalle. Dopo che questi hanno bocciato la trattativa, negoziata lo scorso novembre con Bruxelles, Londra è davanti a un’impasse.
La situazione di incertezza che vige sta creando problemi all’economia locale e alle imprese del Regno Unito.
Il segretario commerciale britannico ha definito questo momento di stallo inaccettabile. Una situazione precaria che per i più deve arrivare, al più presto, a una conclusione.
Mentre il 29 marzo è sempre più vicino, il rischio più concreto è quello di trovarsi senza un deal che stabilisca i termini del divorzio e le future regole commerciali. L’incertezza ha già portato molte aziende a spostare alcune attività all’estero, immagazzinare merci o rinviare le decisioni di investimento. L’Unione europea, dal canto suo, ha già ribadito che l’accordo sul divorzio non potrà più essere rinegoziato.
L’Inghilterra a questo punto è in attesa: gli occhi sono puntati sull’incontro di domani a Bruxelles, durante il quale la premier sarà impegnata, con tutte le proprie forze, forse nell’ultimo tentativo di trovare la svolta nei negoziati.
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