TIM chiude l’accordo per l’uscita volontaria di 1300 dipendenti, con i sindacati che giudicano l’accordo positivamente.
TIM ha chiuso un accordo con i sindacati per l’uscita volontaria di 1.300 dipendenti nel corso del 2021. L’accordo, accolto positivamente dai sindacati, punta al ricambio generazionale e professionale permettendo a TIM di assumere nuove figure professionali, abbassando l’età media e tutelando al contempo i lavoratori in uscita dal mondo del lavoro, introducendo nuovi professionisti specifici, essenziali per portare avanti i piani di innovazione e digitalizzazione promossi dal gruppo.
TIM: tutte le uscite saranno volontarie, plauso dei sindacati
TIM ha stilato l’accordo assieme ai sindacati che, soddisfatti dei termini, hanno firmato l’accordo per le 1.300 uscite volontarie. I dipendenti potranno aderire all’uscita avvalendosi di sistemi interni di welfare aziendale, con la maggior parte dei lavoratori coinvolti che risultano tra i dipendenti più anziani che verranno accompagnati in un percorso di prepensionamento. Questo consentirà al gruppo di introdurre nuove forze lavoro all’interno di TIM per supportare l’innovazione dei servizi.
“In continuità con gli accordi precedenti – afferma Giorgio Serao, segretario nazionale Fistel Cisl – abbiamo sottoscritto l’uscita di 1.300 lavoratori in isopensione, e prorogato la mobilità volontaria per altri circa 170 lavoratori. L’accordo va nella direzione di cambiare il mix generazionale; ora siamo in attesa del piano industriale TIM per verificare la continuità di investimenti infrastrutturali, fondamentali per la trasformazione digitale. Investimenti sui quali siamo particolarmente attenti perché rappresentano la vera garanzia per il mantenimento del perimetro occupazionale di TIM”.
Investimenti che TIM ha stanziato come previsto su diversi progetti negli scorsi mesi, uno degli ultimi quello da 9 milioni di euro per avviare gli interventi infrastrutturali nella città di Siracusa per rendere disponibile la tecnologia FTTH a 40.000 unità abitative. Investimenti che TIM ha sostenuto per lavori simili in altri comuni italiani, con l’obiettivo di digitalizzare il paese.
TIM: con l’accordo firmato coi sindacati si potranno introdurre nuove figure professionali specifiche
Grazie all’accordo firmato coi sindacati TIM potrà supportare i piani futuri di sviluppo della rete, aprendo la strada a nuove figure professionali, variando il mix generazionale aziendale.
Un percorso di innovazione e digitalizzazione che ha bisogno di introdurre nel gruppo TIM nuove figure professionali specifiche e che, come commenta il segretario nazionale della Slc Cgil Riccardo Saccone, si inserisce in un processo più ampio avviato dall’azienda.
“L’accordo – commenta Riccardo Saccone – si inquadra nel più generale processo di revisione del mix generazionale. Ora attendiamo la presentazione ufficiale del piano di impresa. Resta fermo che per noi la re-industrializzazione di TIM e il successo del processo di superamento del digital divide passano per la realizzazione del memorandum siglato fra azienda e Cdp”.
Tutte le uscite dei dipendenti TIM sono state visionate dai sindacati e avverranno su base volontaria dei lavoratori, come ha precisato anche Luciano Savant Levra, segretario nazionale della Uilcom Uil.
“L’accordo sottoscritto – afferma Luciano Savant Levra – è importante perché si inserisce nel percorso di uscite volontarie delle lavoratrici e lavoratori con maggiore anzianità, un percorso non traumatico che permette di alleggerire gli organizi dell’ex monopolista”.
TIM aveva raggiunto un primo accordo con i sindacati ad agosto, per una riduzione dei costi in ottica di Smart Working, riorganizzando il lavoro per il 2021 e studiando soluzioni per permettere ai lavoratori di svolgere le loro attività tra casa e ufficio in sicurezza e di raggiungere risparmi aziendali da redistribuire anche tra i lavoratori stessi.
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