Telecamere negli asili nido e nelle case di riposo contro il maltrattamento di bambini e anziani, lo prevede una proposta di legge approvata alla Camera ad ottobre 2018. Ma che fine ha fatto?
Che fine ha fatto la proposta di legge sulle telecamere negli asili e nella case di cura e di riposo? Finalmente qualcuno è tornato a parlarne, ma l’approvazione della legge sembra ancora lontana.
L’installazione delle telecamere a tutela degli anziani e dei bambini è ferma in Parlamento da molto, troppo tempo: la Camera l’ha approvata il 23 ottobre 2018, e da allora nulla si è più mosso. La misura si inserisce in una proposta più ampia che prevede “Norme per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale”, e porta la firma di Gabriella Giammanco (FI).
Dopo l’approvazione alla Camera, però, la proposta di legge si è arenata e al momento non sembra esserci la volontà di riprendere i lavori.
Telecamere di sorveglianza negli asili e nelle case di riposo: dov’è finita la legge?
La proposta di legge di installare le telecamere contro il maltrattamento di bambini piccoli e azioni è ferma da quasi due anni. Ogni tanto se ne torna a parlare, eppure manca la volontà di riprendere seriamente i lavori. Il testo, proposto da Forza Italia, è stato approvato nell’autunno del 2018, e da allora non sono stati fatti passi in avanti.
Tra i problemi principali, gli ingenti costi di realizzazione (il testo prevede una telecamera in ogni ambiente della struttura) e la tutela della privacy del personale dipendente negli asili nido e nelle case di riposo e di cura.
Dopo l’approvazione alla Camera, il Garante della privacy Antonello Soro aveva dichiarato:
“Nei contesti di relazione come quelli esaminati, nei quali ciò che conta è la qualità del rapporto instaurato tra le parti, nessuna telecamera potrà mai sopperire a carenze insite nella scelta e nella formazione del personale deputato all’educazione e all’assistenza dei soggetti meritevoli della maggiore attenzione”.
Invece il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomeno Albano si era dichiarata a favore delle telecamere negli asili nidi e nelle scuole materne, ma a patto che l’installazione dei dispositivi sia affiancata da altre misure preventive: ad esempio sistemi di formazione e sensibilizzazione del personale, come questionari periodici agli operatori e ai familiari.
Al momento la questione delle telecamere sembra non essere tra le principali preoccupazioni della politica, anche se Matteo Salvini di tanto in tanto ne fa rischiamo, facendo della salvaguardia dei minori e degli anziani uno dei suoi cavalli di battaglia. Vedremo se la proposta sarà rispolverata oppure se finirà definitivamente nel dimenticatoio.
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