Definizione agevolata delle liti pendenti: costo variabile in base allo stato della controversia al 24 ottobre 2018. Se ne è parlato durante Telefisco 2019.
Definizione agevolata delle liti pendenti con costo variabile in base allo stato della controversia al 24 ottobre 2018.
Il tema è stato oggetto di approfondimento durante il convegno Telefisco 2019, che Money ha seguito in diretta.
A spiegare le regole per l’accesso alla chiusura delle liti è l’Avvocato esperto in materia Antonio Iorio. La sanatoria delle liti fiscali, una delle parti più corpose della pace fiscale, consente ai contribuenti di chiudere i procedimenti tributari pendenti in ogni stato e grado del giudizio.
La somma dovuta per la chiusura delle liti pendenti va dal 100 per cento dell’imposta contestata, senza sanzioni ed interessi, al 5 per cento.
Tra le condizioni per l’accesso alla pace fiscale è che la controparte del giudizio sia l’Agenzia delle Entrate e la domanda dovrà essere presentata entro il 31 maggio 2019.
La pace fiscale è soltanto uno dei tanti temi relativi alle novità fiscali 2019 affrontati durante il convegno annuale Telefisco organizzato dal Sole24Ore. Tra i temi caldi, particolare attenzione è stata data alla fatturazione elettronica, nonché alle nuove regole per l’accesso al regime forfettario.
Soffermiamoci ora sui chiarimenti relativi alla definizione agevolata delle liti pendenti forniti dall’Avvocato Antonio Iorio.
Telefisco 2019, focus sulla definizione agevolata delle liti pendenti
La definizione agevolata delle liti pendenti riguarda esclusivamente le controversie la cui controparte è l’Agenzia delle Entrate. Per gli altri enti è data facoltà di adesione, entro il 31 marzo 2019.
Tra i requisiti previsti per beneficiare dello sconto sulla somma dovuta per chiudere la controversia, il Decreto Legge fiscale 119/2018 ha previsto l’obbligo di notifica del ricorso in primo grado entro il 24 ottobre 2018.
Alla data di presentazione della domanda sarà necessario che il processo non si sia già concluso con pronuncia passata in giudicato e, si ricorda, la definizione agevolata riguarda soltanto gli atti impositivi e non procedimenti relativi ad atti di diversa natura (come i contenziosi, le cartelle relative ad avviso bonari 36-bis o 54-bis).
L’Agenzia delle Entrate durante Telefisco ha chiarito che la definizione agevolata riguarda anche gli atti per il recupero del credito d’imposta R&S, e i benefici contributivi in materia di assunzioni.
Costo variabile per la definizione delle liti pendenti
La somma dovuta per la chiusura agevolata varia in base allo stato della lite. Nel corso di Telefisco 2019 è stato proposto un’utile schema riepilogativo che di seguito si riporta:
Data di riferimento | Stato della lite | Versamento dovuto per la definizione |
---|---|---|
24 ottobre 2018 | Pendenza in giudizio a seguito della sola notifica del ricorso senza l’iscrizione in Ctp ovvero deposito di una sentenza favorevole all’Ufficio | 100% imposte senza sanzioni e interessi |
24 ottobre 2018 | Causa iscritta in Ctp senza che sia già intervenuta la sentenza di primo grado | 90% imposte senza sanzioni e interessi |
24 ottobre 2018 | Sentenza della Ctp favorevole al contribuente | 40% imposte senza sanzioni e interessi |
24 ottobre 2018 | Sentenza della Ctr favorevole al contribuente | 15% imposte senza sanzioni e interessi |
19 dicembre 2018 | Soccombenza dell’Ufficio in entrambi i gradi di merito e pendenza del procedimento in Cassazione | 5% imposte senza sanzioni e interessi |
Come evidenziato nella tabella, la data da prendere come riferimento è sempre quella del 24 ottobre, salvo nei casi di liti pendenti in cassazione.
Un’importante precisazione è stata fatta in merito a cosa si intende per ricorso pendente iscritto: si tratta di quei ricorsi in primo grado per i quali vi è già stata la costituzione in giudizio (entro il 24 ottobre). Non basta la notifica alla controparte: in tal caso, il pagamento delle imposte sarà al 100% delle imposte oggetto della lite.
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