Le principali organizzazioni del settore turistico hanno proposto un piano di aiuti per venire incontro ai lavoratori del turismo a rischio dopo il terremoto. Ecco il dettaglio degli interventi.
Il numero delle imprese del turismo danneggiate dal terremoto è molto alto, così come quello dei lavoratori coinvolti. Per rispondere a questa emergenza, le più rilevanti organizzazioni del turismo italiano si sono incontrate ed hanno stilato un comunicato contenete le misure a sostegno dei lavoratori del comparto danneggiati dal sisma che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto.
Federalberghi, Pipe, Faita e Flavet, con la partecipazione di Confcommercio ed i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto il 29 agosto un Avviso comune nel quale sono elencate le proprie iniziative per aiutare gli impiegati e gli imprenditori del settore turistico delle zone colpite dal terremoto.
Le organizzazioni prevedono che la situazione di emergenza colpirà non soltanto le zone maggiormente interessate dal sisma; anche i comuni limitrofi subiranno un duro colpo alle proprie economie. Per questo tra gli obiettivi che si propone il documento, stilato e diffuso il 29 agosto, c’è l’investimento di ulteriori fondi per la promozione del patrimonio artistico e culturale di territori nei quali il flusso turistico è da sempre una fonte di guadagno.
Le proposte e le richieste elencate nel documento sono il punto di avvio di una fase di ricostruzione e di rivalorizzazione fondamentale per permettere la rinascita delle piccole realtà locali sconvolte dal terremoto.
Vediamo il dettaglio del documento, con l’analisi dei territori colpiti, delle proposte in campo e delle richieste alle istituzioni a tutela dei lavoratori e delle imprese del turismo colpite dal terremoto.
Zone turistiche e lavoratori penalizzati dal terremoto
Secondo il documento diffuso dalle organizzazioni, sono circa 10.000 le imprese del turismo presenti nelle province maggiormente colpite dal sisma.
Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, L’Aquila, Macerata, Perugia, Rieti, Teramo e Terni accolgono ogni anno circa 19 milioni di presente turistiche e offrono lavoro a circa 50.000 lavoratori.
L’impatto del terremoto, secondo quanto affermato dalle organizzazioni, si farà sentire a lungo nel settore turistico.
Non soltanto nei territori maggiormente danneggiati: il calo del flusso turistico, in assenza di particolari programmi a sostegno, toccherà anche i comuni limitrofi, con conseguenti danni alle economie locali.
Sostegno al settore Turismo: gli impegni contrattuali
Per sostenere i dipendenti e gli imprenditori del settore, le organizzazioni si impegnano concretamente a loro favore. Non soltanto sostegno per quel che riguarda raccolta fondi e aiuti umanitari.
Le organizzazioni offrono la loro assistenza per attivare gli istituti contrattuali previsti dal Ccnl del Settore Turismo per la gestione di ferie, permessi, malattie, flessibilità nell’orario di lavoro e si impegnano a stipulare accordi per la sospensione o la riduzione dell’orario lavorativo, in previsione anche dell’accesso alla cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e ad altre forme di sostegno al reddito e di aiutare datori di lavoro e dipendenti le cui abitazioni sono rimaste fortemente danneggiate dal sisma.
Le richieste delle organizzazioni turistiche
Non solo assistenza contrattuale. Le organizzazioni del settore turistico hanno stilato un elenco nel quale è prevista la partecipazione delle istituzioni per la programmazione e la previsione di agevolazioni e incentivi fiscali ai lavoratori danneggiati dal sisma.
Detrazioni fiscali e moratorie per le attività direttamente colpite, sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali, di imposte e tributi, sospensione di mutui e finanziamenti, concessione di prestiti ed agevolazioni per la ricostruzione.
Un’auspicio, più che una richiesta, contenuto nel comunicato, si muove sulla linea della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio artistico nazionale.
Le parti in campo chiedono che, subito dopo il termine dell’immediata situazione di emergenza e di soccorso, sia effettuato un censimento dei danni subiti a livello economico ed occupazionale dei territori, di modo da valutare l’impatto sulle economie locali ma, soprattutto, per poter strutturare un progetto volto alla salvaguardia dei territori, del settore turistico italiano e per poter permettere ricostruire i centri abitati e i poli turistici locali.
Sull’asse della valorizzazione culturale, si muove la richiesta di nuovi fondi e nuovi investimenti per la promozione in Italia e all’estero del patrimonio artistico e culturale delle zone colpite.
Nei prossimi giorni il Governo dovrà presentare i progetti e le iniziative per la gestione della situazione di emergenza e per i progetti di ricostruzione nelle aree maggiormente colpite dal terremoto.
Vedremo se le proposte avanzate dalle organizzazioni del settore turistico verranno intercettate e inserite tra quelle ritenute necessarie per rispondere all’emergenza e per prevenire il rischio.
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