Terza Guerra Mondiale per il Polo Nord? Le risorse dell’Artico fanno gola a tutti

Alessandro Cipolla

17 Gennaio 2022 - 15:03

La Russia è sempre più attiva nel cercare di sfruttare le ingenti risorse del Polo Nord: Stati Uniti e Svezia sono in allerta, la Terza Guerra Mondiale avrà come scenario i ghiacci dell’Artico?

Terza Guerra Mondiale per il Polo Nord? Le risorse dell’Artico fanno gola a tutti

Mai come in questo caso il termine Guerra Fredda può essere il più adatto per descrivere quello che sta succedendo intorno al Polo Nord, l’enorme regione ghiacciata dove non esiste alcun trattato internazionale che stabilisca un regime giuridico specifico.

Parlare di un rischio di Terza Guerra Mondiale di certo può essere avventato, ma osservando le recenti trame geopolitiche riguardanti l’Artide sono diversi i campanelli d’allarme che non devono essere sottovalutati.

L’ultima notizia a riguardo ce l’ha raccontata La Repubblica, con la Russia che sarebbe pronta alla “creazione di una linea ferroviaria verso il Mare di Barents”. Una mossa questa che ha allarmato gli altri Paesi che si affacciano sul Polo Nord.

La Svezia così “ha inviato centinaia di uomini nell’isola Gotland nel Mar Baltico”, con Stoccolma che sarebbe preoccupata per lo scoppio di una possibile guerra tra Russia e Ucraina che poi si potrebbe allargare verso Nord.

Ma anche gli Stati Uniti stanno guardando con apprensione questo attivismo di Mosca nell’Artico, visto che dal punto di vista geografico è il punto più vicino tra i due Paesi: l’aumento della presenza militare russa nella vasta regione è così un motivo di grande tensione.

Terza Guerra Mondiale per il Polo Nord?

In tutti questi anni molto si è discusso di una ipotetica Terza Guerra Mondiale. Gli analisti geopolitici a riguardo hanno parlato del Medio Oriente come possibile teatro di un conflitto capace di coinvolgere le principali potenze del pianeta.

Altro fronte caldo è quello del Nord Africa, anche se di recente tutte le attenzioni si sono spostate sull’Ucraina: se veramente Vladimir Putin dovesse decidere di invadere Kiev, a quel punto una reazione della NATO sarebbe inevitabile con il concreto rischio che l’operazione militare possa degenerare in una Terza Guerra Mondiale.

In questo scenario perché allora parlare di una possibile guerra per il Polo Nord? La pandemia che ha fatto schizzare il prezzo delle materie prime e il riscaldamento terrestre, con molti ghiacci dell’Artico che si stanno sciogliendo, sono le due cause di questo attivismo nell’Artide.

Stando all’Osservatorio Artico, sotto il Polo Nord l’US Geological Survey ha stimato che ci possano essere “ 90 miliardi di barili di petrolio, 1.669 trilioni di piedi cubi di gas naturale e 44 miliardi di barili di liquidi di gas naturale, di cui si prevede che circa l’84% percento sia offshore ”.

Stando alla Convenzione ONU sul Diritto del Mare, si legge ancora che “ i Paesi litoranei possono rivendicare diritti di sfruttamento delle risorse naturali, biologiche e non, nella colonna d’acqua, nel fondo e nel sottosuolo marino della zona economica esclusiva” a condizione che “dimostrino che i fondali artici siano il prolungamento della loro piattaforma continentale”.

La Russia con i suoi 6.000 chilometri di coste artiche è il Paese con più litorale al mondo affacciato sul Polo Nord. Logico di conseguenza che Mosca abbia in mente di migliorare le proprie infrastrutture nel territorio probabilmente in previsione di una futura rivendicazione delle ricchezze del sottosuolo.

Questo attivismo però starebbe spaventando la Svezia e soprattutto gli Stati Uniti, visto che il nemico di sempre presto potrebbe mettere le mani su un autentico tesoro sotto forma di petrolio e gas naturale.

Se negli scorsi anni si era pensato che la Terza Guerra Mondiale potesse scoppiare per motivi politici o religiosi, da quando è divampata la pandemia le maggiori potenze si stanno sfidando per il controllo delle risorse: la crisi in Kazakistan è un esempio eclatante di questa crescente tensione internazionale, ma la “conquista” del Polo Nord potrebbe essere la vera “battaglia” del futuro.

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