Gli USA hanno annunciato che difenderanno Taiwan in caso di un attacco da parte della Cina: in Asia spirano venti da Terza Guerra Mondiale mentre le grandi potenze si sfidano sui missili ipersonici.
Torna ad agitarsi lo spauracchio di una Terza Guerra Mondiale dopo le dichiarazioni di Joe Biden rilasciate alla CNN, con il Presidente americano che ribadito l’impegno alla difesa di Taiwan nel caso di un attacco da parte della Cina.
Il tutto a stretto giro dalle parole di Xi Jinping, che non sembrerebbe essere intenzionato a voler mollare sulla questione Taiwan definendo come “inevitabile” una riunificazione della provincia con la Cina.
Come se non bastasse, l’ambasciatore americano a Pechino Nicholas Burns in audizione al Congresso ha definito la Cina come “la minaccia numero uno per gli Stati Uniti”, definendola poi “una potenza aggressiva e prepotente” per poi concludere rimarcando che “le sue politiche espansionistiche e repressive devono cessare”.
“La sua è una mentalità da Guerra Fredda - è stata la replica più che irritata da parte di Pechino alle parole dell’ambasciatore - nessuna forza straniera deve interferire con gli affari interni della Cina”.
Ma non sono queste schermaglie le uniche avvisaglie di una possibile Terza Guerra Mondiale: le potenze mondiali stanno proseguendo la loro corsa ai nuovi missili ipersonici, mentre la Corea del Nord ha ripreso i propri test scatenando l’ira del Giappone.
L’incubo Terza Guerra Mondiale
Da quando si è insediato alla Casa Bianca, Joe Biden probabilmente è stato il Presidente che più ha cercato di dialogare con Xi Jinping. Questo non vuol dire però che i rapporti tra Washington e Pechino siano distesi anzi, come nel caso dell’indagine sull’origine del Covid, la tensione tra i due Paesi è palpabile.
La questione Taiwan di conseguenza non è di poco conto, anche perché come ha riportato Adnkronos gli Stati Uniti “forniscono armi all’isola nel quadro del Taiwan Relations Act, che prevede che gli USA aiutino Taiwan nella difesa”.
Di recente il Governo di Taipei ha lanciato l’allarme di una possibile invasione militare della Cina su larga scala entro il 2025. Se veramente gli USA dovessero a quel punto scendere in difesa di Taiwan, una Terza Guerra Mondiale potrebbe essere inevitabile.
In questo scenario di grande tensione, da Washington arriva anche un’altra notizia: si è concluso con un fallimento il lancio di un missile ipersonico in Alaska a causa di un malfunzionamento.
In precedenza invece i test compiuti da Russia e Cina, rispettivamente con i missili ipersonici chiamati Zircon di Mosca e Lunga Marcia, si sono conclusi con un successo. Uno smacco non di poco conto per gli Stati Uniti.
Lo Zircon in fase di sperimentazione da parte dei russi è un missile cruise ipersonico che, sparato da una nave o da un sottomarino, può arrivare ad avere una gittata anche di 1.000 km viaggiando fino a una velocità massima di 11.000 km/h.
Nel frattempo la Corea del Nord, nonostante le difficoltà economiche provocate dal Covid e i dubbi sullo stato di salute del leader Kim Jung-un, ha ripreso a mostrare i muscoli lanciando questa volta da un sottomarino un missile verso il Mar del Giappone.
La corsa agli armamenti non è di certo una novità ma, considerando le situazioni di grande instabilità in Afghanistan e a Taiwan, di certo non serve ad allontanare i timori di una Terza Guerra Mondiale specie in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA