I dazi decisi da Donald Trump hanno riacceso lo scontro tra Stati Uniti e Cina: ecco perché da una guerra commerciale presto potremmo passare a un’apocalittica terza guerra mondiale.
I dazi ci possono portare alla terza guerra mondiale? Le ultime decisioni di Donald Trump - ampiamente annunciate e tra i primi punti del suo programma elettorale - hanno riacceso le tensioni tra Stati Uniti e Cina, ma anche alleati storici di Washington come Europa, Canada e Giappone, non sembrerebbero aver accolto bene l’entrata in vigore delle tariffe.
L’attuale caos commerciale e finanziario globale arriva in un momento geopolitico molto particolare, con la guerra in Ucraina che continua nonostante i primi approcci diplomatici e il Medio Oriente che è la solita bomba pronta a esplodere da un momento all’altro.
Di recente poi la Cina ha ripreso a mostrare i muscoli con nuove esercitazioni nel Mar di Taiwan, con Pechino che mai è stato così attivo militarmente come gli ultimi tempi tanto da aver reso - per la prima volta nella sua storia - delle testate atomiche pronte a essere utilizzate.
Negli ultimi anni molto si è parlato di quale potesse essere la miccia capace di innescare una terza guerra mondiale, una sorta di nuova pistola di Sarajevo capace di far piombare di nuovo il mondo intero in un conflitto globale potenzialmente anche nucleare.
Del resto la recente corsa agli armamenti generale non sembrerebbe promettere niente di buono, visto che gli storici più volte hanno fatto notare come il cosiddetto paradosso della sicurezza fu uno dei motivi scatenanti della Prima Guerra Mondiale.
Adesso però c’è un nuovo timore che negli Stati Uniti si sta facendo sempre più strada: questa nuova guerra commerciale tra Usa e resto del mondo, in particolare con la Cina, potrebbe avere dei risvolti militari se non cesserà a breve.
In sostanza la terza guerra mondiale potrebbe scoppiare non solo per questioni territoriali o di autodeterminazione dei popoli, ma per mere logiche commerciali dettate da una possibile grande crisi economica.
I dazi e una possibile terza guerra mondiale
Una vecchia massima recita che ogni grande guerra è la conclusione naturale di una grande crisi, ma adesso tutte le attenzioni sono rivolte al cercare di capire quali saranno le prossime mosse di Donald Trump in merito ai dazi.
Alcuni analisti sono convinti che alla fine tutti i Paesi accetteranno di trattare con la Casa Bianca e che Trump così ne potrebbe uscire fuori vincitore, altri invece pensano che soprattutto super potenze come la Cina difficilmente potrebbero accettare questi diktat chinando il capo dinanzi alla prepotenza a stelle e strisce.
Oltreoceano però c’è anche chi ha prefigurato degli scenari molto pericolosi, da terza guerra mondiale. Stiamo parlando di Art Laffer, ex consigliere economico del presidente Ronald Reagan a cui in fondo non dispiace questa strategia del tycoon.
Laffer, insieme al collega economista Steve Moore, è coautore di un articolo di opinione sul Wall Street Journal intitolato Una strategia di uscita win-win per Trump sui dazi, dove viene delineato un approccio che, secondo loro, potrebbe attenuare la crescente guerra commerciale e persino portare a più ampi guadagni economici.
Al tempo stesso però Lafter ha spiegato che “se queste tariffe venissero applicate e rimanessero in vigore per molto tempo... ciò sarebbe disastroso per gli Stati Uniti e per l’economia mondiale”.
In sostanza senza degli accordi sui dazi si verrebbe a creare una situazione disastrosa per l’economia mondiale, il tutto mentre la tensione militare globale è al massimo tra guerre in corso e altre che sarebbero sul punto di scoppiare o riprendere.
Insomma se questa strategia dei dazi di Trump dovesse veramente portare gli Usa alla recessione innescando una crisi economica mondiale, ecco che lo spettro di una terza guerra mondiale da incubo potrebbe diventare drammaticamente realtà.
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