Il sistema di guida della Tesla del 2016 può essere manipolato con facilità ed essere spinto a modificare la propria velocità.
Basta qualche centimetro di nastro isolante per truccare una Tesla con pilota automatico e farla accelerare: due ricercatori della MCAfee sono riusciti nell’intento di hackerare un modello del 2016 semplicemente modificando la segnaletica stradale posta sul suo cammino. Il sensore dell’auto, non riconoscendo la modifica posticcia del cartello, ha di fatto spinto l’automobile ad andare più veloce.
Tesla: il punto debole del sistema di guida automatica
La falla nel sistema che ha reso impossibile per l’automobile fabbricata da Elon Musk riconoscere la modifica posticcia è stata sistemata nei modelli più recenti, ma ciò non toglie che l’esperimento condotto dai due esperti abbia reso visibile quanto lavoro ancora vi sia da fare per rendere sicure tutte quelle auto, a partire dalla Tesla, che offrono tra i loro optional il sistema di guida automatica.
I due hacker, se così possono essere definiti, hanno scoperto il difetto dopo una fase di studio durata circa 18 mesi. «Quello che cerchiamo di fare», hanno spiegato alla rivista MIT Technology Review, «è di far crescere la consapevolezza, sia nei guidatori che nei venditori, che questo tipo di difetti esistono». Non si sta cercando d’instillare paura nei confronti di questo tipo di automobili, hanno sottolineato, né di asserire che «se si guida questo tipo di vettura questa accelererà schiantandosi contro un muro».
Videocamera installata la colpevole dell’errore
Il difetto o falla di sistema della Tesla del 2016 è legato alla presenza di uno specifico dispositivo al suo interno: la videocamera Mobileye EyeQ3programmata per leggere la segnaletica stradale e i limiti di velocità e passare le informazioni registrate al sistema di guida automatica della vettura.
Un portavoce della Mobileye, in seguito alla pubblicazione dei risultati dello studio condotto dai due ricercatori, ha fatto presente come anche l’occhio umano sarebbe stato ingannato da una simile modifica di fatto sminuendo la scoperta. «La tecnologia di guida autonoma non si appoggia solamente sui sensori» ma è supportata da altre tecnologie appositamente selezionate «per assicurarsi dell’affidabilità delle informazioni ricevute dai sensori della videocamera» e offrire maggiore sicurezza.
La Tesla, va sottolineato, ormai monta sulle proprie vetture delle videocamere native, da lei stessa prodotte e non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento della stampa a tal proposito. Sul suo sito ufficiale, in particolare nelle FAQ, ha però sottolineato come il sistema di guida automatica non trasformi la Tesla in un veicolo «automatico» e che la responsabilità della guida è sempre del conducente che può sì appoggiarsi al sistema per avere «assistenza» ma che non deve pensare che l’autopilota trasformi l’automobile in una vettura capace di guidarsi da sola.
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