Test coronavirus, quando arriverà? Bill Gates pensa a un kit con soluzione fai da te, mentre Alibaba punta alla diagnosi rapida.
Diagnosticare il coronavirus, e farlo in tempi rapidi, diventa sempre più una questione fondamentale per i diversi Paesi colpiti nel mondo: i test fai da te e veloci pensati da Bill Gates e Alibaba potrebbero aiutare non solo a contenere la diffusione dell’epidemia ma anche ad avere una diagnosi completa e precisa più rapidamente.
Siamo ancora lontani purtroppo dal poter andare in farmacia e comprare un semplice kit per diagnosticare il coronavirus, ma le idee esposte dalla Bill & Melinda Gates Foundation e da Alibaba, il colosso multinazionale cinese, viaggiano verso questo concetto che alla base ha due pilastri fondamentali come il fai da te (che consenta di tenere il personale sanitario in completa sicurezza) e la velocità di diagnosi.
Di cosa si tratta e quando potrebbe arrivare sul mercato? Ecco quello che sappiamo.
Coronavirus: test e kit fai da te, l’idea di Bill e Melinda Gates
Bill & Melinda Gates Foundation hanno finanziato un nuovo progetto di test per il coronavirus fortemente incentrato sul test in forma autonoma e lo fa concentrandosi su Seattle, la città che negli USA attualmente detiene il maggior numero di casi e di pazienti morti a causa della Covid-19.
L’associazione ha pensato a un sistema che prevede la creazione di alcuni questionari da effettuare singolarmente: dalle risposte si arriverebbe all’invio di un kit al proprio domicilio per effettuare un test entro un paio d’ore.
Nel kit è contenuto un tampone nasale che una volta effettuato andrebbe da dare l’esito positivo o negativo entro massimo 48 ore. Questa idea permetterebbe di evitare il tampone a casa, in caso di segnalazione come avviene ora, o addirittura in pronto soccorso o in clinica (scelta sconsigliata) limitando esponenzialmente la possibilità di infettare altre persone o di mandare in sovraccarico il sistema sanitario.
Coronavirus: test di diagnosi rapida di Alibaba
Il test di Alibaba funziona invece in tutt’altro modo: questo è in grado di rilevare un contagio da coronavirus grazie a un’intelligenza artificiale e con delle Tac che vengono eseguiti su pazienti con casi sospetti.
In solo 20 secondi, da qui la nomea di ultra rapidità, la diagnosi è pronta e gode di un’accuratezza del 96% (che lo rende quasi infallibile).
Rispetto ai tempi di diagnosi normali si può avere un risultato importante nel minor tempo, sfruttando alcuni importanti e altrettanto complessi sistemi di analisi che sfruttano il machine learning, combinando migliaia di immagini (oltre 5.000) di casi di Coronavirus in Cina.
Questo sistema è già utilizzato in Cina e sono almeno 100 le strutture sanitarie cinesi che lo stanno abitualmente applicando ai propri casi sospetti: la Tac è stata già aggiunta nei primi giorni di febbraio accanto al tradizionale test del tampone con acido nucleico in modo da garantire una maggiore accuratezza nell’individuazione del coronavirus.
Non dimentichiamo inoltre che la Jack Ma Foundtaion, che prende il nome dal fondatore di Alibaba, ha donato 2,15 milioni di dollari per la ricerca sul vaccino contro il coronavirus (testimoniando il forte interesse, filantropo ed economico, verso una soluzione a un problema internazionale).
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