Cresce l’attesa per il bando di accesso al test di ingresso per il Tfa 2015/2016: ecco i requisiti per accedere, le prove da affrontare e tutte le informazioni.
Il Tfa (Tirocinio Formativo Attivo) rappresenta attualmente l’unico reale strumento per accedere all’insegnamento anche se non un canale diretto all’assunzione.
Vediamo insieme come accedere al Tfa, le informazioni sul bando, i requisiti per accedervi e come sono strutturate le prove da affrontare al test di ingresso.
Tfa 2015-2016, requisiti: chi può accedere al concorso
Per accedere al Tfa bisogna essere in possesso di uno dei seguenti titoli come requisito:
- una laurea vecchio ordinamento riconosciuta dal d.m. 39/98 e degli esami necessari all’insegnamento;
- una laurea specialistica/magistrale riconosciuta dal d.m. 22/2005 e dei crediti necessari all’insegnamento;
- diploma Isef valido per l’insegnamento per il Tfa di Scienze Motorie;
- titoli di studio non rientranti in quelli previsti dal d.m. 39/98 e 22/2005 ma ad essi equipollenti.
Online è possibile effettuare una ricerca delle lauree richieste per i vari insegnamenti vecchio ordinamento e nuovo ordinamento.
Saranno ammessi inoltre:
- in soprannumero e senza dover sostenere alcuna prova di accesso i «congelati SSIS»;
- i docenti di ruolo o già in possesso di abilitazione per una classe di concorso diversa da quella che intendono conseguire.
E’ di qualche giorno fa la dichiarazione del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che informa sulla possibilità di un avvio del terzo ciclo del Tfa entro gennaio 2016, ma ad oggi ancora nessuna data certa sulla pubblicazione del bando.
Le prove del test di ingresso al Tfa 2015-2016
Il Tfa è un percorso formativo ad accesso limitato e per potervi accedere i candidati dovranno superare delle prove:
- una prova preselettiva attraverso un test a risposta multipla uguale per ogni ateneo che si supera con un un punteggio minimo di 21/30;
- una seconda prova scritta predisposta da ogni singola Università che si supera con un punteggio di 21/30;
- una prova orale predisposta anch’essa dalla singola Università con un punteggio minimo di 15/20.
Dopo la fase dei test verrà stilata una graduatoria e in base al numero di posti disponibili indicato nel bando da ciascuna Università saranno resi noti i nominativi di coloro che potranno accedere al Tfa.
Tfa: come iscriversi alle prove di accesso
Il bando per il Tfa viene pubblicato dal Miur e le modalità per l’iscrizione online e per il versamento della quota di iscrizione ai test di accesso verranno indicate sul sito del CINECA; le voci parlano di un’uscita del bando di iscrizione alla prova di accesso per il Tfa per la fine di quest’anno.
Tfa: cosa prevede?
Per chi accede al Tfa è prevista la formazione teorica presso la sede universitaria ed in aggiunta un tirocinio di 90 ore +18 di sostegno affiancando un insegnate durante le ore scolastiche ed in alcuni casi predisponendo una vera e propria lezione in aula.
Al termine di questo percorso sono previsti:
- 2 esami scritti,
- 2 esami orali,
- 1 relazione sul tirocinio,
- 1 tesina,
- la conseguente discussione di quest’ultima.
Il Ministro Giannini precisa che il Tfa non ha natura concorsuale e di conseguenza non esiste alcun canale diretto tra percorso formativo e reclutamento, ma è allo stesso tempo necessario ai fini della selezione di coloro che ambiscono a diventare insegnanti.
Il Tfa risulta essere davvero molto impegnativo per coloro che lo affrontano, infatti esso si compone sia di un percorso teorico da svolgersi presso le sedi universitarie sia di un percorso pratico presso Istituti scolastici, solitamente due, scuola media di primo e
secondo grado, inoltre bisogna tenere in considerazione la retta di iscrizione al Tfa che ammonta a circa € 3000.
La mole di studio e l’impegno necessario da apportare ad un percorso del genere fanno pensare che da esso discendano persone qualificate e adeguatamente formate e forse è da questa idea che parte la proposta di Alberto Campailla, portavoce di Link-Coordinamento Universitario, di riconoscere al Tfa valore concorsuale. A questa proposta se ne aggiungono altre come l’inserimento della progressività della
tassazione, una regolamentazione dell’attività formativa, la possibilità anche per coloro che accedono al Tfa di poter richiedere benefici del Diritto allo Studio
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