Trimestrali Wall Street: Goldman Sachs delude, numeri da record per JPMorgan

Luca Fiore

15/10/2019

Avvio in grande stile per la Earning Season a stelle e strisce. A fronte delle indicazioni deludenti arrivate da Goldman Sachs, i risultati di JPMorgan hanno fatto registrare nuovi record.

Trimestrali Wall Street: Goldman Sachs delude, numeri da record per JPMorgan

Partenza con il botto per la nuova Earning Season. Oggi, come d’abitudine, ad alzare il velo sui numeri del terzo trimestre sono stati big del colosso finanziario del calibro di Goldman Sachs, JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup.

Causa le numerose sfide che la Corporate America si trova ad affrontare (Trimestrali Wall Street: domani l’appuntamento è con tre pesi massimi), gli analisti stimano che i conti del terzo trimestre delle società facenti parte dello S&P500 registreranno un calo di circa 3 punti percentuali, contro un incremento di pari entità registrato nel Q2.

Come già accaduto in precedenza (nel Q2 il dato era visto in contrazione), gli operatori sperano che le stime degli analisti siano eccessivamente improntate al ribasso.

Trimestrale Goldman Sachs: segno meno per utile e fatturato

Rispetto a 12 mesi fa, l’utile netto di Goldman Sachs ha registrato un rosso a due cifre: -18% a 1,8 miliardi di dollari. Il risultato per azione è sceso da 6,28 a 4,79 dollari, al di sotto dei 4,86 dollari stimati dagli analisti.

Segno meno anche per il fatturato, che ha totalizzato 8,32 miliardi, contro gli 8,65 miliardi di un anno fa. In questo caso il dato è maggiore degli 8,31 miliardi pronosticati dagli analisti.

Poco dopo l’avvio delle contrattazioni a Wall Street, le azioni Goldman Sachs, che da inizio anno segnano un +19,4%, passano di mano a 199,11 dollari, -3,26% rispetto al dato precedente.

La banca newyorkese ha fatto sapere di aver registrato un rosso di 267 milioni nel terzo trimestre a causa di investimenti azionari in particolare su Uber, Avantor e Tradeweb”.

Trimestrale Goldman Sachs: segno meno per l’investment banking

“Si tratta di risultati –ha detto il Ceo David Solomon – che riflettono la forza di fondo della nostra clientela e la sua abilità di produrre solidi risultati”.

“Continueremo –ha proseguito il manager – a portare avanti le nostre priorità strategiche, inclusi gli investimenti in importanti opportunità di crescita nei business in cui siamo già presenti e in nuove attività”.

Particolare attenzione è riservata alla divisione “investment banking”, che ha registrato introiti in calo di 15 punti percentuali a 1,69 miliardi di dollari.

Trimestrale JPMorgan: l’investment banking spinge i conti

L’andamento dei servizi di investimento di Goldman è in netto contrasto con quello di JPMorgan, a livelli record nel Q3.

Nel caso dell’istituto guidato da Jamie Dimon, il terzo trimestre si è chiuso con commissioni legate alla divisione “investment banking” per 1,9 miliardi di dollari, +8% rispetto a 12 mesi fa e nuovo massimo storico. Reazione positiva a Wall Street, dove le azioni JPMorgan salgono dell’1,97% a 118,74 dollari.

Trimestrale JPMorgan: utile e fatturato sopra le stime nel Q3

L’andamento di questa divisione ha spinto l’utile per azione di un trimestre caratterizzato dalle criticità legate a WeWork e Peloton a 2,68 dollari, contro i 2,34 dollari di un anno fa ed i 2,45 dollari stimati dal mercato. Nel complesso, l’ultima riga di conto economico è cresciuta dell’8% a 9,1 miliardi di dollari.

Meglio del previsto anche il fatturato che, visto a 28,47 miliardi di dollari, è salito a 29,3 miliardi, +2 miliardi rispetto a 12 mesi fa.

“I consumi si confermano in salute grazie alla crescita delle retribuzioni e delle spese, questo in un contesto di solidi bilanci e bassi livelli di disoccupazione”, ha detto Dimon. Questi fattori positivi, ha proseguito il Ceo, hanno dovuto fare i conti “con un indebolimento del sentiment delle imprese e delle spese in conto capitale, in gran parte dovuti ai rischi geopolitici, incluse le tensioni sul fronte commerciale”.

Wall Street: Wells Fargo e Citi in rosso dopo i conti

Segno meno anche per azioni Wells Fargo (-0,45% a 49,05 $) e per iltitolo Citigroup (-0,1% a 70,2 $). La prima ha chiuso il trimestre con un risultato netto di 4,61 miliardi di dollari, dai 6,01 miliardi di un anno fa, e un fatturato passato da 21,94 a 22 miliardi di dollari. Il margine di interesse è arretrato più del previsto a 11,6 miliardi (-7,5%).

Nel caso di Citigroup l’utile netto è cresciuto da 4,6 a 4,9 miliardi di dollari, per un risultato per azione di 2,07 dollari. Anche al netto dei 10 centesimi legati a un beneficio fiscale, il dato è maggiore degli 1,95 dollari del consenso del mercato. Incremento di un punto percentuale per il fatturato, salito da 18,4 a 18,6 miliardi.

Acquisti invece su Blackrock (+0,85% a 437,9 $). Il primo gestore patrimoniale del mondo ha chiuso il Q3 con un utile in rosso dell’8% a 1,12 miliardi di dollari. Meglio del previsto l’eps (earning per share) che, visto a 6,92 dollari, è sceso meno delle stime a 7,15 dollari.

Trimestrali Wall Street: questi i prossimi appuntamenti

Domani sarà la volta di IBM (18,22 miliardi, da 18,76 miliardi, per il giro d’affari, 2,67$, da 3,42, per l’eps) mentre venerdì l’appuntamento è con Netflix (da 4 a 5,25 miliardi, da 1,04 a 1,25$).

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