Dopo il ban, Trump apre a Huawei, che potrebbe rientrare nell’intesa complessiva con le autorità cinesi. Vediamo quali sono le aziende più colpite dallo stop alla società cinese.
Nuova puntata della saga Huawei. Nel corso di un intervento alla Casa Bianca, il presidente statunitense Trump ha nuovamente spiazzato i presenti varando una nuova linea nei confronti del colosso cinese dell’hi-tech.
Dopo il bando, e continuando a definire l’azienda di Shenzen “molto pericolosa”, il leader statunitense ha detto che le rimostranze statunitensi nei confronti di Huawei potrebbero essere superate nell’ambito di un più ampio accordo a livello commerciale.
Trump: Huawei molto pericolosa, ma potremmo trovare accordo
“Huawei è molto pericolosa, basta guardare quello che hanno fatto dal punto di vista della sicurezza, da un punto di vista militare. È molto pericolosa”, ha riferito The Donald.
Ma, contemporaneamente, potrebbe essere inclusa in un’intesa commerciale: “nel caso dovessimo avere un’intesa, Huawei potrebbe essere inclusa, in un modo o nell’altro”.
Analisti: Huawei ha scorte a sufficienza
Le scorte di Huawei sono sufficienti a sostenere l’andamento del business legato agli smartphone a al 5G probabilmente fino a fine anno. È quanto ha detto Sebastian Hou, analista di CLSA, nel corso di un’intervista concessa alla CNBC.
Secondo l’esperto, lato smartphone, le scorte basterebbero per 5-6 mesi mentre a livello di 5G sono sufficienti ad andare avanti per 9-12 mesi.
“Per la restante parte dell’anno, credo che la società sia in posizione di tranquillità lato smartphone e attrezzature per le reti”. Nel breve periodo, “ritengo che abbiano abbastanza scorte per affrontare questo periodo […] ma l’andamento delle trattative sarà cruciale in vista della sopravvivenza dell’azienda”.
Huawei: queste le cinque aziende più colpite
Secondo la testata Barron’s, cinque sono le aziende dello S&P500 che più di altre sono destinate ad essere colpite dall’inserimento di Huawei nella “blacklist”.
Qualcomm
Per Qualcomm, le vendite a Huawei si attestano al 2,6% del giro d’affari. Le azioni a maggio sono scese di 20 punti percentuali.
Broadcom
In calo del 18% da inizio mese, per Broadcom l’azienda cinese rappresenta il 2,7% delle vendite.
Corning
Corning fornisce i “Gorilla Glass”, il materiale utilizzato per i display del P30. In questo caso il peso è al 3% del fatturato.
Seagate Technology
Più elevato l’impatto per la società di Cupertino, che senza Huawei perde il 4% del fatturato.
Qorvo
Particolarmente pesante, con un 15%, la quota Huawei. Non a caso, il produttore di chip ha recentemente ridotto l’outlook sul fatturato del primo trimestre fiscale da 780-800 a 730-750 milioni di dollari.
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