Dopo cinque anni dall’ultimo incontro, riprendono a Istanbul i colloqui tra Turchia e Grecia per trovare una risoluzione pacifica e evitare la guerra tra i due Paesi.
A cinque anni dall’ultimo incontro, riprendono a Istanbul i negoziati tra Turchia e Grecia per disinnescare la minaccia di una guerra tra i due Paesi, dopo le tensioni che hanno raggiunto il loro massimo durante la scorsa estate.
Con la regia di Unione Europea e NATO, di cui entrambi gli Stati fanno parte, i diplomatici di Atene e Ankara cercheranno in queste ore di evitare una possibile escalation legata ai diritti di perforazione nel Mar Egeo e nel Mediterraneo orientale.
Nonostante il rilancio di questi colloqui esplorativi (si tratta del 61° summit ufficiale dal 2002), le criticità tra Turchia e Grecia rimangono molto forti e le possibilità di appianare i contrasti sono considerate estremamente difficili.
In quest’ottica, si potrebbe già considerare un successo la possibilità di tenere aperto un dialogo tra le parti.
Turchia-Grecia: riprendono i negoziati
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis davanti al Parlamento ha annunciato che i rappresentanti del Governo si presenteranno a Istanbul con ottimismo, ma senza ingenuità, rivendicando appieno i propri diritti.
La scorsa settimana Atene ha ratificato l’estensione delle acque territoriali nel Mar Ionio da 6 a 12 miglia, firmando un accordo storico con l’Italia. La stessa decisione vorrebbe essere applicata anche sul Mar Egeo.
Se una soluzione del genere venisse approvata, come affermato nuovamente dal Ministero degli Affari Esteri turco, Ankara considererebbe questo un motivo per dare il via alla guerra nei confronti della Grecia.
Erdogan, però, sembra disposto a voler cercare una risoluzione pacifica, volendo al tempo stesso ricucire i suoi rapporti con l’Unione Europea, tanto che recentemente avrebbe addirittura rilanciato ad alcuni ambasciatori europei la possibilità per la Turchia di entrare nel blocco comunitario al posto del Regno Unito.
Ultima chance per evitare la guerra?
Gli emissari ellenici sembrano invece più cauti, non volendo definire il meeting come colloquio ma, piuttosto, come un contatto tra le parti. Inoltre, nelle stesse ore, il ministro della Difesa incontrerà a Parigi il suo omologo francese per siglare una fornitura da 2,5 miliardi di euro per l’acquisizione di 18 aerei da combattimento.
Non è un caso che il Governo greco si sia rivolto a Macron, considerato al momento l’altro grande nemico di Erdogan in Unione Europea.
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu aveva proposto la possibilità di avviare le trattative anche su altre questioni che vedono in conflitto Grecia e Turchia, come la smilitarizzazione delle isole greche.
L’invito non è stato accolto dalla controparte, con il ministro greco Nikos Dendias che, in un’intervista a un quotidiano locale, ha affermato in maniera netta come l’incontro avrà come unico argomento di discussione quello dell’estrazione delle risorse energetiche del Mar Egeo.
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