Colori regioni: da lunedì 17 maggio si cambia. Sicilia e Sardegna in zona gialla, Valle d’Aosta confermata arancione.
È arrivata l’ufficialità del Ministero della Salute riguardo a come cambiano i colori delle Regioni da lunedì 17 maggio. Speranza ha firmato le nuove ordinanze.
Ci attende un miglioramento sostanziale, che tra l’altro rispecchia il quadro positivo delineato dall’ultimo monitoraggio dell’ISS: nell’ultima settimana, infatti, sia l’indice Rt (che passa da 0,89 a 0,86) che l’incidenza dei contagi (da 128 ogni 100 mila abitanti a 128) sono scesi e questo permetterà a tutte le regioni - tranne una - di essere in zona gialla.
Da lunedì 17 maggio passano in zona gialla le due isole, Sardegna e Sicilia e solo una regione resterà arancione. Si tratta della Valle d’Aosta, entrata in zona arancione questa settimana.
Ma non solo cambio colori: lunedì si terrà anche la cabina di regia in cui il governo deciderà su slittamento coprifuoco alle 23 o alle 24, riaperture anticipate e modifiche ai parametri per i cambi colori delle regioni, in particolare il tasso di ospedalizzazione e l’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti.
È probabile che le nuove misure, che dovrebbero confluire in un nuovo decreto Covid, entreranno in vigore da mercoledì 19 maggio.
Colori regioni: cosa cambia da lunedì 17 maggio
Con l’ordinanza di Speranza firmata, lo scenario descritto dall’ultimo monitoraggio ISS è ufficiale e vede un’Italia tutta gialla da lunedì 17 maggio, con la Valle d’Aosta unica regione in zona arancione.
Sardegna e Sicilia hanno invece le carte in regola per passare finalmente nella fascia di rischio minore e riaprire bar, ristoranti, piscine all’aperto, musei, teatri e cinema.
La Sardegna, così come Molise e Friuli Venezia Giulia, avrebbe addirittura indicatori da zona bianca, ossia un’incidenza settimanale sotto i 50 casi su 100 mila abitanti. Tuttavia il passaggio non può essere automatico: i numeri da zona bianca devono essere confermati per tre settimane consecutive.
I nuovi parametri per i colori delle regioni
Nel frattempo l’ISS e i tecnici delle Regioni sono al lavoro sul possibile nuovo sistema di classificazione del rischio. Martedì si è tenuto il vertice Governo-Regioni a cui hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari Esteri Mariastella Gelmini.
Quello che si chiede è di non dare più peso all’indice di contagio Rt come valore principale per il cambio colore delle regioni, e di farlo rimpiazzare da due parametri: l’Rt ospedaliero e l’incidenza dei casi, da ricalibrare.
Ecco come:
- la zona rossa scatterebbe con incidenza dei casi maggiore o uguale a 250, oppure con incidenza tra 150 e 249 ma un tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid superiore al 30% nelle terapie intensive e al 40% in area medica;
- si passa in zona arancione con incidenza tra 150 e 249 o con il 20-30% di terapie intensive occupate e il 30-40% di occupazione di posti in area medica;
- in zona gialla con un’incidenza dei casi compresa tra i 50 e i 149 oppure compresa tra 150 e 249 ma con una soglia di occupazione dei posti letto al 20% e al 30% rispettivamente per terapie intensive e altri reparti;
- la zona bianca entra in vigore con un’incidenza minore di 50 casi ogni 100mila abitanti.
Le uniche regioni con un’incidenza superiore ai 150 casi, la soglia per finire in zona arancione secondo i nuovi possibili criteri, sono la Valle d’Aosta (165) e la Campania (153).
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