I 95 azionisti del Patto del Mille raddoppiano il proprio peso nella compagine sociale di UBI Banca: la quota sale dal 3,6 al 6,94%
L’azionariato di UBI Banca si compatta con 95 soci che fanno fronte comune nel Patto dei Mille.
Con l’accordo gli azionisti di UBI Banca coinvolti sostanzialmente raddoppiano il proprio peso all’interno del capitale dell’istituto, che sale al 6,94% secondo quotidiani vicini alla banca (prima era del 3,6%), e vede un passaggio di testimone alla Presidenza.
Patto dei Mille: l’anima bergamasca della banca
Il Patto dei Mille altro non è che un patto parasociale stretto fra 95 azionisti di UBI Banca con l’obiettivo di «favorire e assecondare la formazione di un interpatto – che potrebbe denominarsi ‘Comitato azionisti di riferimento’ – finalizzato a promuovere tra l’altro sinergie di indirizzo, di obiettivi di sviluppo e di governance in UBI Banca, nel rispetto dei distinti ruoli e delle diverse responsabilità».
Il patto fa riferimento all’anima bergamasca dell’istituto, ossia numerosi imprenditori locali riuniti sotto la presidenza del Notaio Armando Santus, succeduto a Matteo Zanetti, in rappresentanza di tutte le componenti del Patto.
Dopo le modifiche il Comitato Direttivo è ora composto, oltre al Presidente, da: Vicepresidente Angelo Radici (Presidente Radici Group), Gianfranco Andreoletti (Presidente Scame), Domenico Bosatelli (Presidente Gewiss), Giuseppe Pilenga (Presidente P4P Int e Fonderie Pietro Pilenga), Roberto Sestini (Presidente Gruppo SIAD), Matteo Tiraboschi (Vicepresidente Esecutivo Brembo) e Matteo Zanetti (Vicepresidente Gruppo Zanetti).
L’anima bresciana di UBI Banca, invece, fa riferimento al patto denominato Sindacato Azionisti di UBI Banca, in cui è stato convogliato il 12,5% del capitale. Gli altri principali azionisti di UBI sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con il 5,91% e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 4,959 per cento.
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