L’Unione Europea ha aperto le frontiere esterne a 15 Paesi, a partire dal 1° luglio. Una decisione non vincolante, ma di indirizzo per il blocco dei 27. Tra i grandi esclusi, per ora, gli USA
Si aprono le frontiere esterne dell’Unione Europea a 15 Paesi. La novità sarà attivata da mercoledì 1° luglio e riguarderà gli Stati extra UE che i 27 membri hanno considerato più sicuri dal punto di vista dell’epidemia.
Un passo avanti importante per tornare alla normale mobilità, che spinge verso un ulteriore allentamento delle misure restrittive nei confronti del libero spostamento delle persone a livello globale.
Dopo l’avvio dei viaggi tra i Paesi Schengen, infatti, si potrà adesso consentire l’ingresso anche a cittadini extra UE, bloccati da metà marzo per evitare la diffusione dei contagi.
La decisione UE non è vincolante, ma orientativa. Via libera, quindi, all’arrivo da 15 Paesi extra Europa. Tra di essi, illustri esclusi: USA e non solo.
Confini esterni UE aperti a 15 Paesi: ecco quali
I 27 Governi hanno decretato una lista contenente 15 Stati extra UE e Schengen che dal 1° luglio potranno viaggiare, di nuovo, verso l’Europa.
L’elenco approvato dagli Stati membri, tra i quali l’Italia, comprende le nazioni considerate più sicure a livello epidemiologico. Nello specifico, a quanto si apprende dalla stampa internazionale, è stato valutato come criterio di selezione il numero medio di infezioni per 100.000 abitanti nelle ultime due settimane.
Ogni 15 giorni ci sarà un’analisi della situazione, con la possibilità di aggiornare la lista in base ai dati sui contagi.
Frontiere aperte, quindi, ai seguenti Paesi:
- Marocco
- Algeria
- Tunisia
- Serbia
- Montenegro
- Georgia
- Canada
- Uruguay
- Thailandia
- Corea del Sud
- Giappone
- Australia
- Nuova Zelanda
- Rwanda
- Cina
Da sottolineare, che per Pechino l’apertura si attiverà solo con il rispetto del principio della reciprocità: l’Europa si aspetta che il Governo cinese elimini la quarantena obbligatoria in vigore per i viaggiatori europei.
L’elenco approvato a Bruxelles non ha valore vincolante, ma risulta una raccomandazione condivisa tra i 27 Stati membri.
Questo significa che, in tema di frontiere, ogni Governo nazionale mantiene la competenza esclusiva e potrebbe anche decidere di essere meno permissivo (escludendo alcuni Stati della lista dall’ingresso sul suo territorio).
Frontiere UE chiuse per USA e non solo
Stando alla condivisa decisione di Bruxelles in tema di confini extra aperti, gli Stati Uniti risultano i grandi esclusi dell’elenco.
Dal 1° luglio, infatti, non si potrà ancora entrare nell’area Schengen dagli USA, intrappolati in una situazione epidemiologica assai complessa e critica, visto che molti Stati sono alle prese con un aumento dei contagi.
Per ora, l’Europa resta chiusa anche per Brasile, Russia, Israele, India, Turchia. Paesi, quest’ultimi, non ancora valutati come sicuri per la gestione del coronavirus a livello nazionale.
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