Non c’è tregua nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Sotto la lente la violazione dei diritti fondamentali degli Uiguri, la minoranza islamica perseguitata da Pechino.
Biden torna ad accendere la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Come riportato dall’agenzia stampa Reuters, la nuova amministrazione democratica ha deciso di aggiungere 10 società cinesi nella sua blacklist. Non solo. Altre 14, infatti, dovrebbero finire in quella che è comunemente nota come Entity List, gergo burocratico USA con il quale si intende una particolare lista che prevede dei controlli più severi sulle società straniere quando importano prodotti da fornitori statunitensi.
USA, Biden aggiunge 10 società cinesi alla blacklist
Saranno dunque 24, in tutto, le società del Dragone interessate dai nuovi provvedimenti restrittivi. Il motivo scatenante, da ascrivere comunque alla più ampia contesa – economica e tecnologica – tra Stati Uniti e Cina, sarebbe stavolta la violazione da parte del Governo centrale di Pechino dei diritti fondamentali della minoranza islamica e turcofona degli Uiguri nella regione autonoma dello Xinjiang, nel nord-est del Paese.
Una questione nota, tant’è che lo scorso marzo l’Unione europea, di concerto con gli Stati Uniti, aveva deciso di tornare a sanzionare la Cina dopo 32 anni, con i 27 ministri degli Esteri che avevano motivato la scelta – di rottura, in campo diplomatico – parlando di una illegittima repressione degli Uiguri e dei manifestanti pro-democrazia di Hong Kong. Secondo alcune fonti, gli Uiguri rinchiusi illegalmente in campi di detenzione e rieducazione – dove verrebbero sfruttati soprattutto nella raccolta del cotone – sono oltre un milione.
Il precedente di Trump
Non è la prima volta, tuttavia, che Washington stringe le maglie attorno a Pechino per rispondere alla repressione interna del Partito comunista. Già nel 2019, infatti, l’amministrazione repubblicana a guida Trump aveva aggiunto alla blacklist USA diverse startup cinesi attive nel campo dell’intelligenza artificiale, e sospettate di aver fornito al Governo dei sistemi di controllo ad alta tecnologia da usare indiscriminatamente contro gli Uiguri, i Kazaki ed altre minoranze islamiche.
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