USA: c’è il nuovo accordo commerciale con Canada e Messico. I dettagli delle condizioni per gli scambi
Per gli USA è finalmente arrivato l’accordo commerciale con Canada e Messico dopo lunghi negoziati. Il raggiungimento dell’intesa sulle nuove disposizioni appoggiate anche dai Democratici è considerata una vittoria del Presidente Donald Trump.
L’USMCA - così si chiamerà l’accordo - sostituisce il NAFTA, in vigore tra i tre Paesi da 25 anni. L’annuncio dell’esito positivo delle trattative ha assunto una portata storica. L’obiettivo di modificare le condizioni di scambio con i partner commerciali confinanti, infatti, era considerato strategico dall’amministrazione Trump.
Anche i Democratici hanno esultato, grazie all’introduzione di clausole valutate fondamentali per la tutela del lavoro. Per gli USA, l’accordo commerciale con Canada e Messico è un segnale di ottimismo all’economia interna e globale.
USA, c’è l’accordo commerciale con Canada e Messico. Perché è un successo
L’accoglienza per il nuovo accordo commerciale con Canada e Messico è stata calorosa negli Stati Uniti. Dai funzionari vicini a Trump sono arrivate parole di grande soddisfazione per il risultato raggiunto:
“accordo storico sull’USMCA [che] gioverà ai lavoratori, agli agricoltori e agli allevatori americani per gli anni a venire e sarà il modello per gli affari commerciali americani prossimi”.
La presidente della Camera Nancy Pelosi ha sottolineato che l’intesa aiuterà i lavoratori americani e, soprattutto, che il testo finale è infinitamente migliore di quello proposta inizialmente dai repubblicani grazie all’apporto dei Dem.
L’USMCA, infatti, è innanzitutto un esempio di compromesso ben riuscito tra i due partiti politici del Congresso statunitense. In un clima di grande tensione dovuto alle accuse di impeachment dell’ultima ora, alla campagna elettorale per le elezioni presidenziali 2020 e alla guerra commerciale più aspra che mai, l’approvazione unanime dell’accordo ha smorzato la dialettica polemica interna degli ultimi tempi.
Le novità dell’UMSCA per gli scambi commerciali
Il nuovo accordo commerciale appena firmato sostituisce il NAFTA, che ha regolato gli scambi tra i tre Paesi dal 1994. Nonostante la capacità di aumentare il commercio tra i partner fino a un valore di 1.200 miliardi di dollari annui, la vecchia versione del patto è stata fortemente criticata.
Il punto più controverso è stato soprattutto lo spostamento di lavoro dagli Stati Uniti al Messico, favorito da costi bassi della manodopera nel Paese del centro America e la possibilità di spedire merci a Washington duty-free.
Con il nuovo accordo commerciale, quindi, gli USA sono riusciti a tutelare maggiormente settori chiave come la produzione agricola, l’export dell’acciaio e dell’alluminio, lo scambio di farmaci e di servizi internet.
Nello specifico, il Messico avrà sette anni di tempo per adeguare il suo sistema di produzione e portare il 70% del metallo per l’automotive in lavorazione nel Nord America. Inoltre, il 40-50% delle automobili dovrà essere prodotto in industrie dove gli operai sono pagati almeno 16 dollari l’ora (come in USA e in Canada).
Novità importanti sono state introdotte anche nell’ambito delle tutele dei lavoratori. Un campo, questo, supportato soprattutto dai Dem. Un comitato apposito si occuperà di monitorare i diritti dei lavoratori in Messico, con la possibilità di sanzioni in caso di violazioni gravi.
Gli USA, con il nuovo accordo commerciale, sono tornati sotto i riflettori dei mercati mondiali. In attesa delle novità di fine settimana sulla guerra dei dazi.
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