USA, Trump cambia idea: piano fiscale verso l’accordo?

Violetta Silvestri

09/10/2020

Si riaccende l’ottimismo sul piano di stimoli fiscali USA. Donald Trump ha cambiato strategia, aprendo di nuovo ai negoziati sulle misure per rilanciare l’economia.

USA, Trump cambia idea: piano fiscale verso l’accordo?

Trump cambia rotta e apre, di nuovo, ai negoziati per il piano di stimoli USA.

Dopo l’annuncio dello stop dei colloqui da parte del presidente, che aveva provocato tensione tra investitori, mercati e analisti, ora la Casa Bianca è tornata a sperare nel raggiungimento di un accordo.

La questione è cruciale per il rilancio economico della potenza statunitense. Il piano di stimoli, infatti, dovrebbe valere migliaia di miliardi di dollari e impattare su settori in grave crisi, come quello aereo.

Dopo le ultime dichiarazioni di Trump, cosa aspettarsi sul pacchetto di stimoli fiscali negli USA? E, soprattutto, sulle previsioni di crescita della potenza americana?

Piano fiscale USA in focus: Trump lo vuole davvero?

L’amministrazione Trump adesso è tornata propensa all’approvazione di un disegno di legge di stimoli fiscali su larga scala.

L’idea di attivare singole misure per i vari settori economici più colpiti dalla crisi è stata respinta dalla presidente della Camera, richiamando l’attenzione sulla necessità di riavviare i negoziati al più presto.

Così, dopo lo stop del presidente ai colloqui annunciato martedì scorso, il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha chiamato telefonicamente Nancy Pelosi riportando un clima di ottimismo: il presidente Donald Trump vuole un accordo su un pacchetto di stimoli globale, questo l’annuncio di una portavoce della Camera.

L’inquilino della Casa Bianca, quindi, ha cambiato idea: vuole davvero l’accordo? Il pressing sul piano di stimoli stava arrivando da più parti: mercati, investitori, Fed hanno costantemente messo in evidenza l’importanza di un pacchetto di risorse a breve termine per l’economia USA.

Le azioni si sono dimostrate volatili in questi giorni influenzate dalle cattive notizie sul tema, con i titoli delle compagnie aeree che sono aumentati e diminuiti in Borsa a causa delle mutevoli indicazioni sugli stimoli per il settore.

Piano di stimoli: economia USA ancora a rischio

Ora Trump vuole davvero l’intesa? Probabilmente il presidente è stato messo alle strette dalle reazioni dei mercati e dagli stessi repubblicani, considerando anche le elezioni imminenti.

Il presidente ha annunciato a Fox Business che i negoziati sono ricominciati e che ci sono grandi progetti per le compagnie di volo, per i redditi delle famiglie, con assegni individuali da 1.200 dollari e per il rilancio delle imprese.

L’intenzione di approvare un pacchetto di stimoli fiscali al più presto è di certo una buona notizia. L’incertezza, però, resta sulle cifre: i democratici propongono un piano da 2.200 miliardi di dollari, assolutamente bocciato dai repubblicani, che ne propongono 1.500.

Anche se ci fosse una svolta nei colloqui di Pelosi con Mnuchin, i negoziati alla Camera e il calendario del Senato rendono improbabile che un pacchetto di stimolo completo o un disegno di legge autonomo per aiutare le compagnie aeree - che stanno già impattando su decine di migliaia di posti di lavoro - raggiungerà la scrivania del presidente entro la fine di ottobre.

Mentre una misura potrebbe passare rapidamente se nessun legislatore in nessuna delle camere si opponesse, è improbabile che ciò accada. Due senatori repubblicani, Pat Toomey e Mike Lee, hanno dichiarato giovedì che sono contrari a un salvataggio per l’industria aerea senza protezioni per i contribuenti e la possibilità di apportare modifiche alla legislazione.

L’economia USA resta, quindi, ancora ostaggio delle mosse politiche e dell’incertezza su un piano di stimoli ancora lontano.

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