Disoccupazione USA: analisi e scenari per la ripresa economica futura
Negli USA le richieste di sussidi di disoccupazione per questa settimana hanno fatto registrare un valore pari a 1,48 milioni, contro attese a 1,3 milioni.
Questo dato, sebbene in diminuzione rispetto ai mesi scorsi conferma il trend relativo alle aspettative degli analisti facendo registrare anche questa settimana un valore peggiore del previsto.
Quali le conseguenze per l’economia USA? La ripresa è ancora lontana?
Le richieste di sussidi di disoccupazione ancora sopra il milione
Ieri, alle ore 14 e 30 italiane è uscito il dato relativo alle richieste dei sussidi di disoccupazione settimanali nel mercato del lavoro statunitense.
Il dato, sebbene in diminuzione rispetto alla settimana scorsa (1,48 milioni contro 1,508 milioni di richieste) è ancora elevato in quanto ampiamente sopra il milione e soprattutto è ancora più negativo rispetto alle aspettative degli analisti.
Richieste di sussidi di disoccupazione USA su base settimanale gennaio - giugno 2020
Quali sono le cause?
Il massimo aumento delle domande negli Stati Uniti è stato registrato il 26 marzo scorso quando il mercato del lavoro ha mostrato richieste per sussidi di disoccupazione pari a 3,28 milioni contro il dato della settimana precedente di 281 mila richieste. Un incremento pari a oltre il 1000% in un giorno.
Le cause di questo incremento vertiginoso dei sussidi di disoccupazione sono da imputare alle misure restrittive introdotte dal governo americano per contingentare la pandemia del COVID-19 sul territorio.
La chiusura di alcune imprese rilevanti sul piano nazionale in termini di occupazione (quali Apple o Google) ha impattato negativamente sulla forza lavoro statunitense.
La domanda di beni durevoli è crollata nel mese di aprile raggiungendo quota -7,4% contro un -0,2% fatto registrare nel mese di marzo.
Come conseguenza, le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite alle stelle dipingendo una situazione di difficoltà a causa delle conseguenze economiche del COVID-19.
Il dato sulla disoccupazione americana è sempre stato considerato dagli analisti un leading indicator di una recessione futura.
Anche per questa crisi, come per quella del 2008 e quella crisi dei debiti sovrani del 2011-2012, la disoccupazione più elevata ha portato ha livelli di crescita del PIL negativi.
Dal +2,1% del quarto trimestre 2019, il PIL del primo trimestre americano ha mostrato una flessione del 5% in linea con le aspettative degli analisti.
Il possibile impatto della disoccupazione americana sull’economia globale
Il dato più elevato sulle richieste di sussidi di disoccupazione del mercato USA, oltre ad impattare negativamente sui fondamentali macroeconomici americani ha delle ripercussioni rilevanti anche in ambito internazionale.
Gli Stati Uniti hanno un vantaggio comparato rispetto agli altri leader globali nella produzione di materiale Hi-Tech di cui sono i fornitori principali.
La riduzione delle domanda, non solo su scala globale ma anche sul piano nazionale, e l’aumento delle richieste di disoccupazione ha fatto peggiorare il saldo della bilancia commerciale a stelle e strisce che da un deficit di -43,1 miliardi è arrivata a -49,8 miliardi di dollari nel mese di aprile.
Cosa attenderci per il futuro? La ripresa è ancora lontana?
Malgrado i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione non siano un fattore che fa ben sperare a livello globale, l’economia americana sta mostrando dei miglioramenti.
Segnali positivi vengono dal settore industriale che fa registrare maggiori ordini di beni durevoli e di merci (escluso il materiale da destinare alla difesa) rispettivamente del 15,8% e del 2,3%.
Anche le richieste di disoccupazione continua fanno registrare un calo con un valore di 19,52 milioni di richieste contro un valore delle settimana precedente pari a 20,89 milioni.
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