Contro la paralisi giudiziaria in corso, AIGA propone le udienze di pomeriggio e di sabato. In molti tribunali questa misura è già realtà.
La Giustizia italiana sta vivendo uno dei momenti più tristi della sua storia per via del coronavirus, che ha causato la sospensione quasi totale delle udienze in presenza.
Come misura per la Fase 2, AIGA propone di consentire lo svolgimento delle udienze anche di pomeriggio e di sabato e di poter sfruttare gli spazi altrimenti non utilizzabili, al fine di ridurre gli assembramenti di persone.
Questa misura in realtà è già stata adottata in diversi tribunali italiani, ad esempio a Torino e a Bari.
Infatti spalmare le udienze nell’arco di 6 giorni e con orari prolungati rispetto al consueto (dalle 9.00 alle 18.30) permette di diminuire l’afflusso di persone in tribunale, nei corridoi e in cancelleria.
Una soluzione utile ma che non elimina il problema dell’avvio rallentato della Giustizia rispetto agli altri settori: il via libera alle udienze in presenza è limitato ai processi urgenti e in molti tribunali di fatto non c’è stato alcun cambiamento significativo rispetto alla sospensione vigente nella Fase 1. Per questo il 29 maggio è prevista una mobilitazione di protesta che vede coinvolti gli avvocati di tutto il Paese.
La circolare dell’AIGA: |
La completa paralisi dell’attività giudiziaria nella fase 2 (le udienze svolte nella prima parte della Fase 2 sono circa il 10 % rispetto a quelle fissate) impone di rintracciare soluzioni alternative e per alcuni versi impopolari: la Giustizia è bloccata e con essa la tutela dei diritti dei cittadini. “La penuria di risorse investite per il funzionamento della macchina giudiziaria nella fase emergenziale e la polverizzazione delle norme di rito attraverso lo strumento dei protocolli e delle linee guida dettate dai capi degli uffici giudiziari dimostrano la scarsa attenzione della politica al sistema giustizia” evidenzia l’Avvocato Antonio De Angelis, Presidente Nazionale dell’AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati “Tutti gli attori del sistema sono, perciò, chiamati a rintracciare soluzioni alternative e ad adottare misure straordinarie per garantire il pieno esercizio della funzione giudiziaria”. “Fissare sessioni pomeridiane delle udienze o ancora di tenerle nella giornata del sabato è un sacrificio sostenibile e che tutti gli operatori giudiziari sono chiamati a compiere per il rispetto che è dovuto l’altissima funzione esercitata” propone l’Avvocato Pierfernando Panetta, componente della Giunta Nazionale AIGA “I Giovani Avvocati sono disponibili a fare la propria parte e a sottrarre ore di lavoro ai propri studi pur di far ripartire la macchina della Giustizia”.
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