Mosca avrebbe diffuso fake news sui vaccini prodotti da Pfizer e altre aziende occidentali per promuovere lo Sputnik all’estero.
L’intelligence russa avrebbe messo in atto una campagna di disinformazione per screditare i vaccini prodotti da Pfizer, Moderna e le altre compagnie occidentali. È l’accusa del Wall Street Journal, che cita una fonte del dipartimento di Stato USA. Mosca avrebbe amplificato la portata di alcune notizie sui vaccini anti-Covid acquistati da Stati Uniti, Ue e altri Paesi, al fine di favorire lo Sputnik V, il siero prodotto dalla Russia.
Disinformazione russa contro i vaccini occidentali - WSJ
Il dipartimento di Stato americano, secondo il WSJ, ha identificato almeno quattro pubblicazioni online che sarebbero state utilizzate da Mosca in una vera “campagna di disinformazione”.
Queste pubblicazioni avrebbero messo in dubbio la sicurezza, l’efficacia e il processo di autorizzazione dei vaccini negli USA.
I siti web avrebbero ingigantito gli effetti collaterali del vaccino Pfizer/BioNTech, suggerendo, inoltre, che la Food and Drug Administration avrebbe accelerato eccessivamente i tempi per l’autorizzazione. I siti internet non vengono nominati dal Wall Street Journal, anche perché hanno un pubblico ridotto. Questi sarebbero comunque stati ampiamente rilanciati dai media russi.
“Possiamo affermare che questi siti sono direttamente collegati ai servizi d’intelligence russi”, ha precisato la fonte, che lavora al Centro di impegno globale presso il dipartimento di Stato, al WSJ. “Sono di proprietà straniera, con base al di fuori degli Stati Uniti. Si tratta di strumenti molto diversi fra loro, ma tutti fanno parte dell’ecosistema di propaganda e disinformazione della Russia”.
WSJ, fake news su vaccini anche da account governativi
La promozione dello Sputnik V, su cui l’Agenzia europea dei medicinali ha da poco avviato i test per l’eventuale autorizzazione, sarebbe quindi passata anche attraverso lo screditamento di vaccini agli occhi dell’opinione pubblica.
Nella campagna di disinformazione sarebbero stati coinvolti direttamente gli account Twitter ufficiali del governo di Mosca, che avrebbero cercato, stavolta senza nascondersi, di sollevare dubbi su costo e sicurezza del vaccino Pfizer.
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