In Scozia uno studio governativo ha dimostrato come, anche solo dopo una sola dose del vaccino di Pfizer o AstraZeneca, il tasso di immunità tra chi ha ricevuto la somministrazione va dall’84 al 95%.
Sono ottime notizie quelle che arrivano dalla Scozia sul fronte del vaccino anti-Covid, tanto che pure Oltremanica nonostante il risaputo aplomb stanno riuscendo a trattenere a fatica un evidente entusiasmo.
Il primo ministro Nicola Sturgeon ha infatti diramato i primi dati di una ricerca compiuta, nel periodo compreso tra l’8 dicembre e il 15 febbraio, dal Ministero della Salute scozzese e dall’Università di Edimburgo.
Al pari dell’Inghilterra dove Boris Johnson ha appena annunciato il suo piano per uscire dal lockdown, anche in Scozia si è scelto di puntare tutto sulla prima dose del vaccino, rimandando di tre mesi la seconda somministrazione: anche se la completa immunizzazione c’è solo dopo due punture, in questo modo è possibile iniziare a vaccinare più persone possibili.
Nonostante la scelta in controtendenza anche da quelle che sono state le indicazioni dell’Oms, i risultati della campagna di vaccinazione scozzese sarebbero “spettacolari” così come l’ha definiti la BBC.
Al momento in Scozia sono due i vaccini in uso, quello di AstraZeneca e quello di Pfizer, con i ricercatori che hanno comparato la situazione sanitaria dell’intera popolazione con quella di chi ha ricevuto il vaccino.
Il risultato è che il vaccino è risultato efficiente nel prevenire l’ospedalizzazione nel 94% dei casi per quanto riguarda AstraZeneca, mentre per Pfizer il risultato è stato dell’85%. Soddisfazione soprattutto per i dati relativi agli over 80, con la riduzione che è dell’81%.
In Scozia quindi si starebbero avendo ottimi risultati nonostante la scelta di puntare tutto sul fare una sola dose e rimandare poi la seconda, con il vaccino di AstraZeneca che starebbe avendo riscontri anche maggiori rispetto a Pfizer con una copertura ottima sia per i giovani che i più anziani.
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