Vaccino Moderna elaborato in soli due giorni: ecco perché è stato possibile

Alessandro Cipolla

29/12/2020

Il vaccino di Moderna che presto arriverà anche in Italia è stato elaborato, già a gennaio 2020, in soli due giorni grazie all’utilizzo dell’RNA messaggero che ha ridotto notevolmente i tempi di realizzazione.

Vaccino Moderna elaborato in soli due giorni: ecco perché è stato possibile

Se il vaccino targato Pfizer-Biontech è stato per l’Europa una sorta di regalo di Natale, quello di Moderna potrebbe essere un dono invece portato dalla Befana visto che l’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, si esprimerà sul suo utilizzo il prossimo 6 gennaio, anche se i tempi potrebbero essere anche più brevi.

Il vaccino di Moderna è al momento già utilizzato negli Stati Uniti, dove è stato autorizzato lo scorso 18 dicembre, dopo aver superato in maniera celere e brillante tutte le varie fasi della sperimentazione.

I test effettuati infatti parlano di una efficacia pari al 94,1% dei casi, una soglia ben maggiore dell’asticella del 50% ipotizzata inizialmente dalla FDA e a quella del 70% indicata Oltreoceano da Anthony Fauci.

Non tutti sanno però che il vaccino di Moderna è stato elaborato in soli due giorni già a gennaio 2020, poco dopo che la Cina aveva condiviso la mappa genetica del Covid quando ancora veniva definito come “il nuovo virus simile alla Sars”.

Il vaccino di Moderna nato in due giorni

Quando il termine coronavirus era ancora sconosciuto a quasi tutto il mondo, visto che ancora erano stati riscontrati solo pochi casi ufficiali e tutti in Cina, Moderna così come Pfizer aveva già elaborato un suo vaccino per il Covid.

Questo è stato possibile perché Moderna ha subito deciso di puntare sull’mRNA, meglio conosciuto come RNA messaggero, che è alla base del vaccino anti-Covid sviluppato dal colosso americano delle biotecnologie.

Così un recente articolo di Focus ha spiegato il funzionamento di un vaccino che si basa sull’RNA messaggero.

Iniettato il vaccino, le cellule ricevono l’mRNA dentro un piccolo involucro di grassi (per entrare nelle cellule) e lo usano come stampo per ricavare proteine virali. Da sola, senza il resto del virus, la spike è innocua, ma mette in allarme il sistema immunitario e lo induce a produrre anticorpi. A quel punto, quando e se una persona vaccinata dovesse «incontrare» il coronavirus SARS-CoV-2, i suoi anticorpi riconosceranno la spike perché già incrociata in nell’attacco simulato col vaccino, e nella maggior parte dei casi agiranno di conseguenza - il sistema immunitario riconoscerà e attaccherà il virus prima che provochi l’infezione.

Grazie all’utilizzo dell’RNA messaggero, a Moderna così come a Pfizer è stato quindi necessario soltanto conoscere la mappa genetica del Covid per creare in soli due giorni un vaccino che, si spera, possa al più presto risvegliare il mondo intero dall’incubo coronavirus.

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