Vaccino obbligatorio, quali sanzioni per chi non lo fa? Dalle multe al carcere

Alessandro Cipolla

23 Novembre 2021 - 11:06

In presenza di un obbligo vaccinale, cosa potrebbe succedere a chi dovesse decidere comunque di non sottoporsi al vaccino anti-Covid? I casi Austria e Indonesia e le ipotesi fatte per l’Italia.

Vaccino obbligatorio, quali sanzioni per chi non lo fa? Dalle multe al carcere

Se in Italia dovesse essere introdotto il vaccino obbligatorio, cosa potrebbe succedere a chi dovesse decidere ugualmente di non sottoporsi alla somministrazione del preparato anti-Covid?

Una domanda questa di grande attualità nel nostro Paese visto che, dopo la decisione dell’Austria di rendere obbligatorio il vaccino a partire dal 1° febbraio, anche da noi si sta iniziando a considerare questa ipotesi.

Bisogna però mettere in chiaro alcune cose. Al momento l’Italia è tutta zona bianca, i contagi e le ospedalizzazioni sono in aumento ma sotto controllo e la nostra campagna vaccinale ha dei numeri migliori rispetto a molti altri Paesi del Vecchio Continente.

La diminuzione del tasso di efficacia dei vaccini dopo sei mesi e la presenza comunque di milioni di persone che ancora non hanno ricevuto neanche una dose, sono però fattori che stanno spaventando non poco il Governo viste le previsioni di un peggioramento anche da noi nelle prossime settimane. Quanto sarà grave questa quarta ondata in Italia? Secondo gli esperti tutto dipenderà dalla velocità nel completare campagna per la terza dose.

Detto questo, per capire quali potrebbero essere le conseguenze dell’introduzione di un obbligo vaccinale possiamo vedere gli esempi dell’Austria e dell’Indonesia, gli altri due Paesi al mondo che hanno preso decisioni simili sono Micronesia e Turkmenistan, mentre in Italia al momento si può ragionare soltanto su delle ipotesi.

Vaccino obbligatorio: le sanzioni

Il primo Paese al mondo a rendere obbligatorio il vaccino annti-Covid è stato l’Indonesia. Da febbraio 2021 chi non si sottopone al vaccino rischia una multa e la decurtazione dei sussidi. Si è parlato anche di un possibile rifiuto delle cure per i no-vax che si ammalano.

Se guardiamo i dati si può notare però che al momento in Indonesia ha ricevuto almeno una dose di vaccino solo il 49% della popolazione, mentre il 32,5% ha completato il ciclo vaccinale. Il motivo principale sono i pochi vaccini arrivati a Giacarta, ma non mancano anche delle resistenze di natura religiosa.

Micronesia e Turkmenistan sono invece due Stati dove il Covid ha fatto registrare pochi contagi. Nonostante questo chi non si vaccina nell’arcipelago rischia di perdere ogni sussidio, mentre delle sanzioni previste nel controverso Paese ex sovietico nulla è trapelato in Occidente.

Il caso più eclatante è di certo quello dell’Austria, con Vienna che ha deciso di rendere il vaccino obbligatorio a partire dal 1° febbraio. Al momento il Governo non ha reso noto quali possono essere le eventuali conseguenze per si dovesse rifiutare, ma si parla di sanzioni amministrative e multe: chi non le pagherà a quel punto potrebbe rischiare anche il carcere.

Il possibile scenario in Italia

L’obbligo vaccinale è una delle ipotesi sul tavolo di Mario Draghi, ma nel prossimo decreto il Governo dovrebbe optare per il super green pass: quando scatta la zona arancione, con il tampone sostanzialmente si potrà solo andare a lavoro e fare la spesa.

Se invece la nostra situazione sanitaria dovesse peggiorare nelle prossime settimane, ecco che Palazzo Chigi potrebbe decidere di mettere in campo l’extrema ratio dell’obbligo, ora in vigore solo per il personale sanitario anche se già da subito ci potrebbe essere una estensione anche a insegnanti e Forze dell’Ordine.

Se in Italia dovesse essere introdotto l’obbligo del vaccino anti-Covid per tutti, di certo non sarà previsto il carcere per chi dovesse rifiutarsi di sottoporsi alla somministrazione. Come avviene già adesso per gli operatori sanitari, sarebbero previste invece sanzioni pecuniarie e amministrative (impossibilità di ricoprire incarichi pubblici).

Come ipotizzato da Affari Italiani, i dipendenti pubblici così rischierebbero di rimanere a casa senza stipendio, visto che non gli verrebbe concessa la possibilità dello smart working. Per i lavoratori del privato invece lo scenario è quello del taglio dello stipendio e dei contributi.

Per chi appartiene a un Ordine professionale ci potrebbe essere lo stop all’esercizio della professione, cosa che attualmente già avviene per i medici, mentre i commercianti rischierebbero di dover chiudere le proprie attività. Infine i pensionati potrebbero vedersi dimezzare l’importo dell’assegno previdenziale.

Secondo Vitalba Azzollini, popolare giurista e giornalista, l’obbligo vaccinale verrebbe applicato “come per i vaccini obbligatori dei bambini, cui è precluso l’accesso a scuole non dell’obbligo”. Per i non vaccinati così si consentirebbe l’accesso “solo a luoghi di cura, culto, lavoro e fruizione di beni/servizi essenziali”.

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