Il cda di Veneto Banca ha fissato la forchetta di prezzo per l’adc tra €0,1 e €0,5. Fondo Atlante pronto a intervenire, vecchi soci praticamente azzerati.
Ieri si è tenuto il cda fiume di Veneto Banca, chiamato a discutere 20 punti all’ordine del giorno. Il punto principale riguardava il range dell’aumento di capitale da fissare in vista dell’avvio dello stesso e dopo la chiusura della fase di pre-marketing.
Fase che, come analizzato in precedenza, non stava procedendo molto bene e dalla forchetta di prezzo fissata dal cda se n’è avuta conferma. Il range offerto è minore di quello proposto dal cda di Popolare di Vicenza, dato che la forchetta di prezzo fissata da Veneto Banca è compresa tra i €0,1 ed i €0,5.
Un valore molto basso che comporta l’azzeramento quasi totale dei vecchi soci e che riflette lo scarso appetito del mercato per questo tipo di operazioni. A questo punto sembra inevitabile un nuovo intervento del fondo Atlante e non è da escludere che lo sbarco in Borsa previsto per la seconda metà di giugno alla fine non avvenga.
Veneto Banca: range per adc fissato tra €0,1 e €0,5
Brutte notizie per gli 87.502 soci di Veneto Banca. Il cda dell’istituto veneto, dopo una riunione fiume durata sino a notte, ha deciso di fissare la forchetta di prezzo per l’aumento di capitale da €1 miliardo tra i €0,1 ed i €0,5. Il range è di gran lunga meno consistente di quello che offrì a suo tempo Popolare di Vicenza e riflette l’andamento decisamente poco positivo della fase di pre-marketing.
Già negli ultimi giorni circolavano indiscrezioni che parlavano di uno scarso interesse del mercato per l’offerta di Veneto Banca ed ora è arrivata la conferma. Si era anche parlato di un interessamento all’operazione da parte di Ubi Banca e BPER, voci poi smentite dagli stessi istituti di credito.
Veneto Banca: soci azzerati, con Bpvi bruciati €11 mld
A questo punto, i vecchi soci della banca veneta si vedranno praticamente azzerare il loro capitale visto che alcuni di essi sono arrivati a pagare le vecchie azioni anche oltre i €40.
Se si unisce il capitale bruciato da Veneto Banca e Popolare di Vicenza si giunge alla cifra monstre di €11 miliardi, per lo più di gente comune e piccoli risparmiatori. L’88% dei vecchi soci di Veneto Banca è infatti composta da persone fisiche con età media di 60 anni mentre il resto è composto da imprese.
Resta comunque qualche barlume di speranza visto che i soci che hanno ribaltato il cda il 5 maggio sono intenzionati a sottoscrivere parte dell’aumento di capitale. Nel complesso i vecchi soci potrebbero arrivare ad acquistare un numero di azioni pari ad un 10-15% ma per la quotazione in Borsa serve almeno il 25% di sottoscrizione.
Veneto Banca: pista Atlante la più calda, le prossime tappe per adc e IPO
Resta difficile immaginare che qualche istituzionale possa partecipare all’aumento di capitale mentre è più probabile che qualche grande investitore si palesi solo dopo l’intervento del fondo Atlante.
Anche se il prezzo minimo è molto basso, la banca veneta comunque presenterebbe multipli più elevati di altri istituti bancari italiani come ad esempio la stessa Ubi banca e Banco Popolare. È dunque improbabile che il mercato possa essere interessato ad un’operazione di questo tipo.
La pista Atlante sembra infatti quella più percorribile e nel corso delle prossime ore è attesa la firma del contratto di sub-underwriting. Se il fondo interverrà, potrebbe essere replicato quanto visto con Popolare di Vicenza.
Se ne saprà di più nelle prossime settimane: il 6 giugno prenderà il via l’offerta ed il 20 si concluderà mentre per il 28 è previsto l’eventuale sbarco su Borsa Italiana.
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