L’azienda è la stessa che ha inviato i ventilatori all’Italia
Centinaia di ventilatori cinesi acquistati dal governo del Regno Unito sarebbero non solo inutili, ma dannosi. È quanto rivela un gruppo di medici del servizio sanitario nazionale, che ha testato i dispositivi scoprendone gravi mancanze che potrebbero mettere ulteriormente a rischio la salute dei pazienti COVID-19.
Ventilatori cinesi «potenzialmente letali»
Dall’inizio dell’emergenza coronavirus, intorno ai ventilatori per la terapia intensiva si è creata una vera e propria geopolitica degli aiuti sanitari. All’inizio del mese scorso, il governo di Boris Johnson ha annunciato una grande vittoria con l’arrivo di 300 ventilatori dalla Cina. “Vorrei ringraziare il governo cinese per aver assicurato la fornitura”, aveva detto il ministro Michael Gove.
Ma in una lettera inviata a NBC News, medici e manager della sanità che hanno effettuato i test sui dispositivi hanno scritto che 250 ventilatori su 300 sono “potenzialmente letali”.
I medici hanno detto che la fornitura di ossigeno era “variabile e incostante”, caratteristica che potrebbe mettere a repentaglio la vita di un paziente che ha bisogno di aiuto alla respirazione, e che la qualità della costruzione era “elementare”. Ma sono stati riscontrati anche altri problemi.
Dai test è infatti emerso che non era possibile pulire adeguatamente i ventilatori - anche questa una grave mancanza nella lotta contro una malattia altamente infettiva. Il tubo da cui passa l’ossigeno, inoltre, aveva un marchio “non-EU”.
L’aspetto più grave della vicenda è che in UK è arrivato il tipo sbagliato di macchina: gli Shangrila 510, prodotti dalla Beijing Aeonmed Co. Ltd., sono infatti dei ventilatori portabili, da utilizzare in ambulanza e non per lunghe degenze. Ma le loro cattive condizioni potrebbero renderli inutili anche in caso d’emergenza.
Il Ministero della Salute britannico, in un comunicato su Twitter, ha detto che gli Shangrila 510 non sono in uso.
The Shangrila 510 ventilator model is not being used and no patients are at risk.
Ventilators pass robust regulatory tests before they’re delivered to NHS hospitals. We currently have around 10,900 mechanical ventilators available, as well as 4,300 non-invasive ventilators.
— Department of Health and Social Care (@DHSCgovuk) May 1, 2020
Anche in Italia arrivati ventilatori dalla Cina
A marzo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato l’arrivo di un carico di 1.000 ventilatori dalla Cina.
Come evidenziato anche da prove fotografiche, l’azienda che ha inviato le macchine all’Italia è la stessa che ha fornito Londra, Aeonmed. Dato che ormai è passato più di un mese, possiamo solo sperare che le macchine siano diverse e che anche il nostro Paese abbia attivato i necessari controlli sugli aiuti cinesi.
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