Verbali FOMC, la Fed è divisa: rialzo dei tassi a giugno, settembre o nel 2016?

Flavia Provenzani

09/04/2015

La Federal Reserve è nettamente divisa tra un rialzo dei tassi a giugno, a settembre o nel 2016. Il FOMC si riserva la necessaria flessibilità per iniziare ad alzare il range-obiettivo sui federal funds. Incertezza sulla tempistica

Verbali FOMC, la Fed è divisa: rialzo dei tassi a giugno, settembre o nel 2016?

I membri della Federal Reserve si sono trovati di fronte a un bivio durante la loro ultima riunione di politica monetaria a marzo, divisi tra un aumento dei tassi di interesse a giugno, a settembre o addirittura nel 2016, secondo i verbali pubblicati mercoledì sera.

In ultima analisi, il Federal Open Market Committee - FOMC - ha deciso per un cambiamento nel linguaggio delle dichiarazioni, eliminando la parola «paziente» dalle dichiarazioni.

Mentre i verbali mostrano un solo membro in disaccordo sull’eliminare la parola “paziente” dalle dichiarazioni, è stato molto più difficile trovare una linea comune sul lungo percorso da intraprendere per il rialzo dei tassi, in riferimento soprattutto alla tempistica.

I membri della Fed hanno ritenuto «appropriato» rimuovere l’aggettivo «paziente» a causa dei «notevoli progressi» compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi della Fed sull’occupazione e la stabilità dei prezzi.

Hanno convenuto che un aumento della fascia obiettivo per il tasso di interesse sui fondi federali rimane improbabile durante la riunione di aprile del FOMC, ma che il nuovo linguaggio della Fed ha fornito al FOMC la flessibilità necessaria per iniziare ad alzare il range sul tasso sui federal funds a giugno o durante una riunione successiva."

La dichiarazione a commento della riunione rilasciata subito dopo ha però sottolineato che alcuni membri ritengono che un aumento dei tassi potrebbe non essere garantito e giustificato fino al 2016.

«Questa dicotomia parla di una divisione all’interno della Fed. Nel suo insieme, non sono sicuro di ciò che farà la banca centrale dati i messaggi divergenti provenienti dai membri della Federal Reserve»

scrive Dan Greenhaus, chief strategist di BTIG, in una nota.

Il FOMC mantiene i tassi di interesse vicini allo zero dalla fine del 2008, cercando di ridurre i costi dei prestiti e aumentare la liquidità, alle prese con la crisi finanziaria. Le tre fasi di un programma mensile di acquisto di bond conosciuto come quantitative easing hanno sollevato il bilancio della Fed e ha portato a forti guadagni di borsa, ma la crescita economica rimane “tiepida”.

Con il tasso di disoccupazione al 5,5 per cento e l’economia che mantiene un costante ma non spettacolare ritmo di crescita, la Fed cerca una via d’uscita dal suo aggressivo allentamento monetario.
Questo percorso è stato reso più difficile perché la pressione dell’inflazione, soprattutto sui salari, rimane bassa.

«Con il tempo, l’energia e le risorse impiegate per sollevarsi dalla crisi, la Fed è cauta per paura di rialzare i tassi troppo presto»

ha detto Ray Nolte, co-managing partner e responsabile degli investimenti alla SkyBridge Capital.

Alla riunione di marzo, i membri del FOMC hanno detto di volere una flessibilità nel modo in cui procedere. Il vice presidente della Fed Bill Dudley, il capo della filiale di New York, ha detto in un evento Mercoledì di credere che il recente rallentamento dell’economia potrebbe spingere il primo rialzo dei tassi in nove anni molto più in là, anche se giugno rimane una possibilità.

La riunione di marzo si è tenuta prima della pubblicazione del rapporto sull’occupazione in riferimento allo stesso mese. Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato venerdì scorso che i Non Farm Payrolls sono aumentati molto meno del previsto.

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