Violenza sulle donne: il nuovo disegno di legge spiegato in 6 punti

Giorgia Bonamoneta

3 Dicembre 2021 - 16:28

Il Governo Draghi approva il nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Dagli 11 articoli presenti emergono 6 punti fondamentali. Ecco quali.

Violenza sulle donne: il nuovo disegno di legge spiegato in 6 punti

Mai più sole contro la violenza. Questo è il messaggio che passa dalle parole pronunciate durante la conferenza stampa di oggi (3 dicembre 2021) per presentare il disegno di legge a contrasto della violenza di genere.

Il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica rappresenta un passo per avvicinarsi alle donne prima, durante e dopo la richiesta di aiuto e la denuncia di una violenza. Sono 11 gli articoli presente del disegno di legge, che hanno lo scopo di tutelare e proteggere la salute fisica e la dignità delle donne e dei loro figli, che nel caso di femminicidio diventano orfani.

Non solo fondi ai centri anti-violenza, ma anche un sistema di norme per prevenire le violenze. Nel ddl si legge di fermo immediato dell’indiziato per minacce, lesioni e stalking, di possibilità di una vigilanza dinamica della vittima e un uso del braccialetto elettronico.

Nuovo disegno di legge per contrastare la violenza sulle donne

A pochi giorni dalla violenza subita dalla giornalista Greta Beccaglia e dall’indignazione generale, viene dato il via libera al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica.

Gli 11 articoli del ddl prevedono un’azione sistemica, che va dal finanziamento dei centri anti-violenza a una nuova normativa per contrastare e prevenire la violenza stessa. Un passo decisivo per l’Italia, che tenta in questo modo di aderire e rispettare ulteriormente l’impegno preso dalla Convenzione di Istanbul.

Disegno di legge per contrastare la violenza sulle donne in 6 punti

Approvato il disegno di legge, che ora passa all’esame parlamentare, del “Ddl per la prevenzione e il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica”. Nei punti che seguono, cerchiamo di spiegare in breve in cosa consiste il ddl.

1. Violenza domestica

Con il ddl contro la violenza sulle donne, vengono inserite all’interno della definizione violenza domestica reati come violenza privata, violenza grave e aggravata, oltre che danneggiamento. Soprattutto in caso di presenza di minori.

2. Incentivato l’uso del braccialetto elettronico

Viene adottato lo strumento del braccialetto elettronico anche senza querela, direttamente con la procedibilità d’ufficio, in caso di atteggiamenti violenti.

Se viene rifiutato la persona va incontro a misure più afflittive oltre l’allontanamento dall’abitazione e dalla donna vittima della violenza. Se viene accettato, e poi manomesso, l’indiziato rischia di finire in carcere.

3. Intervento economico

Intervento di aiuto economico immediato, già in fase di indagine, viene disposto per aiutare le donne a non temere le conseguenze economiche di una denuncia o per aiutare economicamente a denunciare.

Aiuti economici anche per gli orfani di vittime di femminicidio, già in fase di indagine, per i parenti che accolgono i bambini e che devono sostenere le spese di recupero psico-fisico dei minori.

4. Fermo immediato in caso di pericolo

Viene introdotta anche la possibilità di applicare il fermo immediato in caso di pericolo, uno strumento applicato fin’ora in caso di pericolo di fuga. Un’azione che può fare il pubblico ministero in casi di urgenza o direttamente la polizia giudiziaria di fronte a gravi indizi di reati.

5. Educazione post condanna

In caso di condanna, la sospensione della pena è subordinata all’obbligo di frequenza di un corso di formazione. Lavorare sulla formazione ha lo scopo di impedire lo sviluppo di atteggiamenti che arrivano fino al femminicidio. Se la persona si assenta senza giustificato motivo, viene revocata la sospensione della condizionale.

6. Tutela presso giudice di pace

Le donne possono rivolgersi anche al giudice civile per ottenere protezione. Viene così offerta un’alternativa al giudice penale, in caso di difficoltà di denuncia in condizioni particolarmente pericolose.

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