Wall Street, JP Morgan vede una equity rotation e punta sui titoli ciclici

Pierandrea Ferrari

12 Marzo 2021 - 12:45

La campagna vaccinale e gli stimoli fiscali targati Biden aprono le porte alla ripresa economica e favoriscono una equity rotation a Wall Street: secondo JP Morgan, a guidare il mercato nel medio-lungo termine saranno i titoli ciclici.

Wall Street, JP Morgan vede una equity rotation e punta sui titoli ciclici

I primi segnali di una equity rotation sono già arrivati dalle parti di Wall Street, con i timori di un prossimo ritocco verso l’alto dei tassi d’interesse da parte della Fed – conseguenza di eventuali fiammate inflative dettate dagli stimoli, che spiegano anche il rialzo dei tassi del Treasury delle ultime settimane – che hanno già frenato il passo delle big tech e favorito gli allunghi dei titoli ciclici, ovvero le società che traducono in Borsa i cicli economici, dalle espansioni alle recessioni.

Solo un assaggio, secondo JP Morgan, del trend che finirà per dominare la piazza finanziaria USA nei prossimi mesi: per ora, le rassicurazioni della Fed sono bastate a dettare il rialzo dei titoli più inflazionati della stagione pandemica – il Nasdaq è in ripresa a 13.398 punti, Dow Jones in orbita oltre i massimi storici – ma la rotazione dell’azionario, nonostante l’alta volatilità di questi giorni, ha preso piede, e vedrà gli investitori tornare a premiare quei titoli growth a lungo in debito di ossigeno.

JP Morgan punta sui titoli ciclici

Sono state settimane di fuoco per i mercati finanziari statunitensi: la campagna vaccinale prosegue a passo sostenuto negli USA, superando persino il target (già ambizioso) di Joe Biden, e un nuovo pacchetto di stimoli fiscali da 1.900 miliardi di dollari ha ottenuto il doppio disco verde al Congresso, con la firma del numero uno dei Dem – passaggio cruciale per tramutare il piano di salvataggio in legge – arrivata nelle ultime ore.

Evoluzioni incoraggianti per il sistema USA, fiaccato dai provvedimenti restrittivi degli ultimi dodici mesi, ma Wall Street nicchia. Del resto, l’azionario ha battuto sin qui un’altra strada: mentre i fondamentali economici statunitensi si disgregavano sotto le picconate della pandemia, infatti, i mercati brindavano all’ennesima stagione del toro, con i maggiori indici di corsa verso i massimi storici. E ora che le vaccinazioni e la liquidità pompata da Washington promettono di invertire il trend, nubi grigie convergono verso le piazze finanziarie.

Colpa di quella inflazione che una ripresa economica improvvisa potrebbe favorire, costringendo la Fed ad alzare il piede dal pedale degli stimoli, quest’ultimi la vera benzina del rally dell’ultimo anno. Gerome Powell, numero uno della banca centrale USA, continua però a predicare calma, e finora è bastato per riportare il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq verso l’alto, ma le schiarite sul fronte economico finiranno – prima o poi – per dettare quella rotazione solo intravista nelle ultime settimane.

Insomma, secondo JP Morgan, nel medio-lungo termine le valutazioni delle big tech della Silicon Valley si sgonfieranno, e gli investitori torneranno a puntare sui titoli ciclici, destinati a cavalcare il trend favorevole dettato dal tandem vaccini-stimoli. Non più una questione di se, ma di quando.

La leadership delle big tech a rischio

La pandemia e la conseguente stay-at-home-economy imposta dalle misure anti-contagio sono del resto l’habitat naturale dei giganti tecnologici statunitensi: nella stagione dello streaming, dell’e-commerce e dello smart working, player come Netflix, Amazon e Zoom (ma la lista è lunga) hanno finito per dominare le piazze finanziarie, mettendo le mani su gran parte dei miliardi che Wall Street è riuscita a raggranellare nell’arco dell’ultimo anno.

Ma questa leadershipè stata portata all’estremo”, tuona ora JP Morgan, che punta il dito contro le altissime valutazioni toccate dai colossi della Silicon Valley, ragionevoli in tempi di pandemia, ma fuori asse rispetto a quegli standard pre-Covid che prima o poi l’economia globale finirà per riabbracciare. E ora, secondo la multinazionale USA, gli investitori potrebbero essere tentati dallo scaricare i titoli tech, spostando i capitali dalle piattaforme alle società che producono componentistica fondamentale per il settore tecnologico, dai software ai semiconduttori.

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