Le parole del numero uno della Fed Jerome Powell sugli stimoli monetari e sul mercato del lavoro USA stanno spingendo i listini d’oltreoceano.
Volge al termine un mese d’oro per Wall Street. Solo nelle ultime cinque sedute l’S&P 500, l’indice di Standard&Poor’s riservato alle prime cinquecento società USA per capitalizzazione di mercato, ha registrato quattro nuovi record storici, mentre il tech Nasdaq ha fatto cinque su sei. Ieri, il contatore dell’S&P 500 si è fermato a quota 4.528 punti, e il Nasdaq ha chiuso la seduta con un nuovo massimo a 15.265 punti.
Wall Street da record ad agosto, Powell sostiene i listini
Un ruolo pesante, nell’andamento dei titoli sulla piazza finanziaria USA, lo sta giocando indubitabilmente il numero uno della Fed Jerome Powell, che in occasione del simposio di Jackson Hole, e cioè il meeting dei banchieri centrali andato in scena sul finire della scorsa settimana, ha annunciato che il tapering (il “graduale e prudente” ritiro degli stimoli, parola di Powell) partirà entro la fine dell’anno, confermando tuttavia che l’inflazione rimane transitoria e che lo scenario di un aumento dei tassi è ancora lontano.
Powell si è detto ottimista anche sul fronte del lavoro, con il mercato che “è migliorato più del previsto”, sebbene la disoccupazione rimanga ancora “troppo alta”. In ogni caso, la corsa dei listini USA appare solida, e rompe alcuni record che resistevano da tempo: era dal 1997, infatti, che l’S&P 500 non teneva questo ritmo nei primi otto mesi dell’anno, ed era addirittura da sessant’anni che gli indici non mostravano questo andamento ad agosto, un mese tradizionalmente sfavorevole.
Piazza Affari in leggero ribasso
In Europa, invece, pesa il sentiment della zona euro che è peggiorato più del previsto ad agosto dopo il record di luglio, ma anche i dati sull’inflazione in Spagna, dove i prezzi al consumo sono saliti del 3,3% questo mese. Il Ftse Mib di Piazza Affari, che ieri aveva chiuso piatto, ha perso terreno nei primi scambi della mattinata, scendendo a 26.019 punti.
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