WhatsApp multato per leggi sulla privacy: i nostri dati sono al sicuro?

Giorgia Bonamoneta

3 Settembre 2021 - 00:10

Irlanda: maxi multa a WhatsApp per aver violato le leggi sulla privacy dei diritti. Secondo un esperto la multa è troppo bassa rispetto al fatturato dell’azienda. I nostri dati sono al sicuro?

WhatsApp multato per leggi sulla privacy: i nostri dati sono al sicuro?

Non è la prima volta che WhatsApp finisce in beghe legali, soprattutto in Europa dove il regolamento sulla privacy garantisce agli utenti dell’applicazione garanzie maggiori sulla distribuzione dei propri dati sensibili.

Dopo diversi reclami l’Irlanda, sede europea di Facebook, ha multato l’azienda WhatsApp (di proprietà di Facebook) per aver violato le leggi sulla privacy dei dati dell’Unione Europea. La multa ingente è pari a 225 milioni di euro.

L’azienda ha risposto immediatamente all’accusa, dichiarando che si è sempre impegnata a fornire un servizio sicuro e privato. In merito alla multa ha quindi deciso di fare ricorso, perché crede che la sanzione sia spropositata e non giusta.

Maxi multa per WhatsApp accusata di aver violato la privacy dei cittadini UE

È di queste ore la notizia della maxi multa dell’Irlanda all’azienda californiana di messaggistica più famosa al mondo. Dopo i tanti reclami che l’Irlanda ha ricevuto contro WhatsApp è stata presa la decisione: 225 milioni per aver violato le leggi sulla privacy dei dati dell’Unione Europea.

La sanzione non era così alta e così di impatto, cosa che è stata più volte criticata all’Irlanda e dopo ulteriori richieste di rialzo è arrivata la decisione definitiva: da 50 milioni a 225 milioni. Secondo Max Schrems, avvocato austriaco per i diritti digitali, la multa non è così esemplare, poiché rappresenta appena l’0,08% del fatturato del gruppo Facebook. Una sciocchezza per l’azienda quindi, ma che comunque non è disposta ad accettare.

La risposta di WhatsApp alle accuse

La maxi multa - che dovrebbe in realtà essere ben superiore nel rispetto alle leggi sancite dal Gdpr (Regolamento generale per la protezione dei dati personale dell’Unione), ovvero pari al 4% del fatturato dell’azienda- non è stata ben accolta. Ovviamente il portavoce di WhatsApp ha dichiarato tramite una nota che non è d’accordo con la decisione presa in merito alla trasparenza. “Ci impegniamo a fornire un servizio sicuro e privato”, si legge sulla nota.

La multa non è un’iniziativa di oggi, ma arriva dopo una lunga indagine iniziata nel 2018, quando WhatsApp è stata messa sotto controllo per non aver informato i suoi utenti su come venivano gestiti i loro dati tra le app dello stesso gruppo Facebook.

Che cos’è il Gdpr e perché in Europa siamo maggiormente tutelati?

I dati degli utenti europei di WhatsApp, tra cui quelli italiani ovviamente, potremmo dire che hanno un trattamento speciale. Grazie al Gdpr, ovvero il “Regolamento generale per la protezione dei dati personale dell’Unione”, i dati sono gestiti da un’azienda intermediaria, la sede di WhatsApp Ireland e non WhatsApp Inc, come il resto del mondo.

Grazie a questo escamotage i dati che forniscono gli utenti europei sono consensuali, vengono quindi richiesti all’utente. Proprio per questo, quando a inizio di questo 2021 l’utenza italiana ha ricevuto il messaggio che dichiarava l’aggiornamento dei termini sulla privacy in molti hanno gridato allo scandalo e scaricato altre app di messaggistica.

In realtà non ci sono stati grandi cambiamenti e sì, i dati rimangono al sicuro grazie al regolamento sottoscritto perché, come ha dovuto specificare e chiarire in seguito l’azienda: “WhatsApp non condivide i dati degli utenti WhatsApp dell’area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità”.

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