Windows 10: Microsoft aumenta la pressione per far scaricare il nuovo sistema operativo. Il vicepresidente ammette: monitoriamo i dati degli utenti. Allarme violazione privacy?
Le modifiche della scorsa settimana alle caratteristiche di Windows 10 mostrano che sta per diventare ancora più difficile per gli utenti pochi esperti evitare di essere “spinti” ad installare il nuovo sistema operativo di Microsoft.
Ma dato che Windows 10 è meglio di Windows 7 e Windows 8, perché dovrebbe essere un problema? Semplice: tutti gli utenti che scaricano Windows 10 vengono costantemente spiati da Microsoft, dai dettagli dell’hardware alla cronologia del browser, con la scusa di «monitorare» il corretto funzionamento del nuovo Windows 10.
Il vicepresidente corporate di Microsoft Joe Belfiore ha spiegato che Windows 10 è in continuo monitoraggio riguardo il suo funzionamento e il suo utilizzo, trasmettendo tutte le informazioni raccolte direttamente a Microsoft tramite impostazioni predefinite.
Ancora più importante, Belfiore ha confermato che, pur offrendo alcune opzioni per impedire il monitoraggio di tutte le attività svolte dagli utenti, la raccolta dei dati di base non può essere arrestata:
«I casi in cui non abbiamo previsto delle alternative riteniamo che abbiano a che fare con la salute del sistema»,
ha dichiarato.
«Sapere che il nostro sistema si blocca, o che sta avendo seri problemi di prestazioni, è così utile per l’ecosistema da non essere un problema di privacy personale. Raccogliamo i dati in modo da rendere l’esperienza migliore per tutti.»
Eppure, siate d’accordo o meno con il punto di vista di Belfiore che questo non invada la privacy degli utenti, sembra comunque strano che ci sia voluto così tanto tempo affinché Microsoft ammettesse che i processi di raccolta dati di Windows 10 non possono essere bloccati.
Invece, il vicepresidente ha dato l’impressione che il blocco di tutte le opzioni di “spionaggio” nelle impostazioni in Windows 10 da parte dell’utente fornirebbe ai proprietari del PC la massima privacy - il che equivale ad ammettere che adesso come adesso gli utenti di Windows 10 vengono spionati da Microsoft.
Belfiore riconosce la natura controversa di questa decisione e sottolinea che:
«Continuiamo ad ascoltare ciò che ha da dire il pubblico su queste decisioni, e, infine, il nostro obiettivo è bilanciare la cosa più giusta secondo la maggior parte delle persone con la complessità che deriva dal controllo delle prestazioni».
È interessante notare che Belfiore, tuttavia, non sarà in attività per monitorare gli avvenimenti dato che è in procinto di prendersi un lungo anno sabbatico. Quando tornerà, però, probabilmente il problema privacy starà ancora infuriando tra gli utenti di Windows 10. Tuttavia, è stato recentemente confermato che gli utenti di Windows 10 Enterprise potranno disattivare ogni singolo aspetto della raccolta dei dati di Microsoft.
Gli utenti di Windows 10 Pro e Enterprise hanno già il privilegio di disabilitare in modo permanente gli aggiornamenti automatici, a cui sono costretti invece i consumatori: questo dimostra il crescente divario tra come Microsoft sta trattando i consumatori rispetto ai servizi che offre alle aziende.
Windows 10: Microsoft spia gli utenti. Perché preoccuparsi?
Ma perché gli utenti dovrebbero essere interessati alle politiche sulla privacy di Windows 10 e alla raccolta dei dati di default?
Per impostazione predefinita, Windows 10 monitora l’utilizzo della larghezza di banda, installa i software che vuole quando vuole (senza fornire informazioni dettagliate su ciò che fanno effettivamente questi aggiornamenti), mostra annunci pubblicitari display nel menu Start (attualmente è stato limitato alle pubblicità di app), rileva i dettagli dell’hardware e le eventuali modifiche apportate a Microsoft e accede anche alla cronologia del browser.
La buona notizia? Nonostante Belfiore affermi che non è possibile disattivare tutti i parametri controllati su Windows 10, è possibile comunque modificare le impostazioni di privacy più importanti.
Per trovarli aprite il menu Start> Impostazioni> Privacy.
La cattiva notizia?
Nonostante l’impegno di Belfiore «di continuare ad ascoltare», le attività di Microsoft (tra cui la pressione sull’aggiornamento di Windows 7 e Windows 8 a Windows 10) suggerisce che l’interesse per i dati personali degli utenti si sta facendo sempre più grande.
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