Inversione di tendenza per il titolo A2A che, debole nel corso della prima parte, si è riportato sopra la parità in scia della pubblicazione dei numeri al 30 settembre.
+0,55% per il titolo A2A che si porta a 1,467 euro dopo la presentazione dei conti al 30 settembre del gruppo. Grazie a poste straordinarie, l’utile netto ha registrato un balzo di quasi 50 punti percentuali mentre il fatturato ha segnato un rialzo del 9%. Indicazioni positive dalle prospettive per l’esercizio 2018,.
+9% per il fatturato, segno meno per il debito
I primi nove mesi dell’esercizio 2018 di A2A si sono chiusi con un utile netto di pertinenza di 335 milioni di euro, in aumento di ben 109 milioni (+48%) rispetto a un anno prima.
Il balzo è legato all’iscrizione di poste negative per 93 milioni nel 2017 legate all’esercizio dell’opzione “put” sull’intera quota detenuta nella montenegrina EPCG mentre nel 2018 l’accordo per l’esercizio della “put” ha determinato un impatto positivo pari a circa 20 milioni ed inoltre una plusvalenza di 6 milioni di euro è arrivata dalla cessione della partecipazione nella miniera di carbone Rudnik Uglija ad Pljevjia. Al netto delle componenti straordinarie, l’utile netto si è attestato a 309 milioni, contro i 318 milioni di un anno fa.
I ricavi sono saliti di 9 punti percentuali a 4.518 milioni grazie ai maggiori volumi venduti all’ingrosso, all’incremento dei prezzi di energia elettrica, alle maggiori vendite sul mercato libero e all’incremento dei ricavi relativi ai certificati verdi. Il consolidamento di ACSM-AGAM ha contribuito per 67 milioni.
Il margine operativo lordo si è attestato a 875 milioni di euro, in linea con il 30 settembre dell’anno precedente (876 milioni di euro). Il contributo derivante dal consolidamento del gruppo ACSM-AGAM a partire dal primo luglio 2018 è stato pari a 18 milioni di euro. Al netto delle partite non ricorrenti e del contributo fornito dall’ampliamento del perimetro, il Mol è cresciuto di 6 milioni di euro (+1%).
Al 30 settembre, la posizione finanziaria netta è pari a 2.877 milioni, dai 3.226 milioni di fine 2017. “Nel corso del periodo la generazione di cassa netta è stata pari a 304 milioni di euro a cui si aggiungono +75 milioni di euro per variazioni di perimetro e 30 milioni di euro di posizione finanziaria netta negativa derivante dal primo consolidamento di ACSM – AGAM”, riporta la nota della società.
Attesi risultati “molto soddisfacenti”
“L’esercizio 2018 è atteso chiudersi con risultati molto soddisfacenti, in crescita rispetto al 2017”. Il Mol è visto a 1,2-1,24 miliardi, la redditività netta stimata sopra 400 milioni di euro e la generazione di cassa totalizzare 170-200 milioni. A fine anno la pfn del nuovo gruppo dovrebbe attestarsi a circa 65 milioni di euro.
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