Il famoso istituto ha pubblicato un nuovo libro dove chiarisce dubbi e interrogativi sul corretto utilizzo della lingua italiana.
La lingua italiana muta, si aggiorna per restare al passo con i tempi. Nel corso degli anni sono stati inseriti nel vocabolario nuove parole o sono arrivati chiarimenti circa al corretto utilizzo di parole e punteggiatura. A occuparsi di tutto questo è l’Accademia della Crusca, un’istituzione italiana pubblica che raccoglie i migliori studiosi ed esperti di lingua italiana.
L’Accademia ha voluto rispondere a diversi interrogativi e chiarire diversi dubbi grazie a un libro dal titolo «Giusto, sbagliato, dipende» edito da Mondadori e che è già disponibile in tutte le librerie e gli store online.
Tante le curiosità sulla lingua italiana chiarite, a partire dal famoso «ma però» per anni criticato e corretto a chi lo utilizzava. E invece oggi la Crusca ritiene che si possa utilizzare. In genere il ma però è sempre stato considerato un errore perché si ripetono due congiunzioni avversative inutilmente. Tuttavia ha chiarito l’Accademia che il "ma” non ha sempre e solo valore avversativo ma anche limitativo: “Non è una bella idea, ma possiamo provarci” - scrive l’Accademia.
D’altronde anche il buon Alessandro Manzoni ha usato il “ma però” ne i Promessi Sposi: “Non era un conto che richiedesse una grande aritmetica; ma però c’era abbondantemente da fare una mangiatina” - si legge nel celebre romanzo. Questo è solo uno dei dubbi. Vediamo gli altri.
Accademia della Crusca: i consigli per un italiano perfetto
Il libro «Giusto, sbagliato, dipende» edito da Mondadori e scritto dall’Accademia della Crusca mira a rispondere ai dubbi della lingua italiana. Dal lessico all’etimologia, dalla grammatica alla sintassi, dalla punteggiatura ai neologismi, dubbi di ogni tipo, errori ricorrente, equivoci o falsi miti che riguardano la nostra lingua.
Ad esempio particolare attenzione viene data alle famiglie allargate: come si chiama il figlio del compagno/a? Sembra che figliastro/a oggi sia passato di moda anche perché il suffisso -astro ha assunto un significato negativo. L’Accademia propone il neologismo configlio che riprende il prefisso da altri termini già usati come consuocero o compare.
Altra novità è l’accettazione della locuzione “Know-how” così com’è senza traduzione. Si tratta di un termine che nel nostro paese si usa sin dal 1955 ed è arrivato ora il momento di dare il via libera al suo uso.
Il libro mira a rispondere anche a diversi dubbi, ad esempio si dice arancino o arancina? Secondo la Crusca vanno bene tutti e due i modi. Il maschile viene usato soprattutto per distinguere il piatto street food per eccellenza con il frutto.
E poi si dice phon o il fon? Il termine deriva dal tedesco Foehn che indica il vento discendente caldo secco sul versante di una catena montuosa. All’inizio del Novecento, venne usato nella sua versione Foen per commercializzare un asciugatore elettrico anche se nel corso degli anni è stato accostato al termine inglese phone che significa telefono e per questo oggi si usa phon.
Questi sono solo alcuni dei dubbi che l’Accademia ha voluto chiarire nel suo libro.
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