In quali casi si rischia di ricevere un accertamento Imu, come controllare se è valido e come contestarlo se è illegittimo? Scopriamo cosa fare.
Quando arriva un accertamento Imu e quando è possibile fare ricorso? In quali casi può essere considerato nullo? I Comuni, che incassano somme importanti con l’Imu, pongono molta attenzione al controllo dei pagamenti dell’imposta e i proprietari di immobili soggetti a Imu che non versano regolarmente l’imposta è molto probabile che siano oggetto di accertamento.
L’accertamento non viene emesso solo in caso di evasione, ma anche quando il versamento ha importo sbagliato o quando le dichiarazioni Imu sono irregolari. L’atto, quindi, può essere emesso:
- in caso di mancato versamento;
- in caso di parziale pagamento;
- in caso di omessa dichiarazione:
- in caso di errori nella dichiarazione;
- in caso di dichiarazione infedele.
Come si controlla l’Imu, quando scatta l’accertamento e quando quest’ultimo è nullo? Scopriamo le diverse casistiche e come comportarsi in caso si riceva l’atto dal Comune.
Come controllare se la tua Imu risulta pagata
Prima di addentrarci nella spiegazione degli accertamenti Imu, scopriamo come il contribuente può verificare la propria situazione debitoria rispetto a questa imposta. Il contribuente, infatti, ha diversi modi per controllare l’avvenuto versamento e può farlo comodamente da casa.
La prima modalità è tramite il cassetto fiscale sul portale dell’Agenzia delle Entrate in cui potranno essere consultati i versamenti effettuati tramite modello F24 per il versamento di tasse e imposte negli ultimi 10 anni. Appare chiaro che in questo modo è possibile controllare se per ogni annualità risulta il rispettivo versamento (di giugno e di dicembre) che riguarda l’Imu.
Un altro modo per controllare è tramite il sito istituzionale del Comune: sono diversi gli enti locali che mettono a disposizione software per controllare lo stato dei pagamenti. Per chi non si orienta bene con la tecnologia online, invece, la soluzione resta sempre quella di recarsi presso l’Ufficio tributi del proprio Comune (che, poi, è quello da cui partono gli eventuali accertamenti).
Accertamento Imu, cos’è e quando scatta
L’accertamento Imu è l’atto con cui il Comune richiede il pagamento dell’imposta, parziale o totale, o con cui si richiede di correggere l’eventuale dichiarazione Imu presentata.
A monitorare la correttezza del versamenti e della presentazione delle dichiarazioni è il Comune destinatario dell’imposta.
In caso di omesso pagamento, di dichiarazione incompleta o infedele, in caso di errori di calcolo il Comune invia al contribuente l’accertamento Imu tramite una notifica che può avvenire:
- a mano quando è consegnata dal messo comunale;
- via Pec;
- via posta raccomandata.
Accertamento Imu, cosa fare quando si riceve?
Cosa deve fare il contribuente che riceve un accertamento Imu? Se l’accertamento è fondato si deve procedere con il pagamento delle somme dovute. Effettuando il pagamento il contribuente rinuncia a qualsiasi possibilità di impugnare l’accertamento e se si versa il dovuto entro 60 giorni dalla notifica dell’atto si può contare su una riduzione a un terzo delle sanzioni previste.
In alternativa il contribuente può scegliere anche l’accertamento con adesione: in questo caso può pattuire con il Comune le somme da versare ma senza procedere con una lite tributaria. Anche in questo caso si può contare sulla riduzione delle sanzioni, cosa che però non spetta se non si raggiunge un accordo con l’ente locale.
Se il pagamento che il Comune richiede, invece, è infondato o se il contribuente ha già versato l’Imu, la strada da percorrere è quella del ricorso in autotutela: con esso si chiede l’annullamento dell’accertamento. Si può presentare il ricorso in autotutela quando nell’accertamento:
- sono presenti errori di calcolo;
- sono presenti errori catastali;
- è errato il presupposto dell’imposta;
- si richiede un doppio pagamento;
- il pagamento è stato già effettuato.
Se il ricorso in autotutela non va a buon fine, in ogni caso, si può sempre presentare ricordo presso la Commissione tributaria entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.
In quali casi l’accertamento Imu è nullo?
Quando si riceve un accertamento Imu, la prima cosa che il contribuente deve controllare è se lo stesso è valido. In alcuni casi, infatti, l’accertamento potrebbe essere nullo se non rispetta determinati requisiti.
In quali casi l’accertamento è nullo? Di seguito le principali motivazioni che portano alla nullità dell’atto:
- in esso manca una chiara motivazione che ha portato alla contestazione;
- in esso manca la firma del capo ufficio o di un altro impiegato delegato;
- quando l’accertamento avviene in modo irregolare e non notificato correttamente;
- nella copia cartacea notificata al contribuente manca l’attestazione di conformità all’originale;
- in caso la notifica avvenga oltre i 5 anni dopo il mancato pagamento (in questo caso l’accertamento decade per prescrizione).
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