L’accordo sul MES è qui, ma cosa prevede? Le ultime notizie a conclusione dell’Eurogruppo
L’accordo sul MES è stato trovato.
A dirlo le ultime notizie appena diffuse a conclusione dell’Eurogruppo di oggi, venerdì 8 maggio, nel quale i membri dell’UE sono stati nuovamente chiamati a discutere dell’attivazione del fondo salva-Stati.
Ma cosa prevede questo atteso accordo sul MES e in che modo permetterà ai Paesi dell’Unione europea di fronteggiare l’emergenza coronavirus senza condizioni? Di seguito le novità stabilite nel vertice, da poco rese note durante la conferenza stampa.
Accordo sul MES: cosa prevede? Le novità
I rappresentanti dell’UE hanno finalmente trovato una quadra sul meccanismo che permetterà di finanziare diverse spese sanitarie legate all’emergenza COVID-19.
Secondo le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno appena diffuse, le linee di credito del MES saranno disponibili a partire dal 1° giugno. Queste le sue parole:
“Tutti potranno prendere prestiti fino al 2% del Pil, a condizioni molto favorevoli e con lunghe scadenze. Questo coprirà i costi sanitari diretti e indiretti, che sono lievitati”.
L’accordo, quindi, è stato trovato come già trapelato dalle indiscrezioni di giornata.
L’Eurogruppo di oggi, appena concluso, ha stabilito che i prestiti del MES potranno avere una durata massima di 10 anni e metteranno a disposizione 240 miliardi di euro per gli Stati che vorranno disporre di tale strumento.
Le linee di credito dovranno essere garantite sulla base di condizioni giudicate “favorevoli”. Stando a quanto dichiarato dal dg del Meccanismo Europeo di Stabilità Klaus Regling, il costo del prestito per i Paesi che ne vorranno beneficiare avrà valore marginale, vicino allo 0.
Al riguardo nel documento emerge che le condizioni finanziarie consisteranno in:
“un tasso di base e in una commissione di impegno, che rifletta il livello del costo del finanziamento del MES, nonché le commissioni per coprire i costi operativi e un margine adeguato”.
La scelta è di applicare un tasso annuo dello 0,115% a cui aggiungere un una tantum iniziale (una sorta di commissione) dello 0,25%.
La linea di credito, ha ribadito ancora l’accordo sul MES, potrà essere utilizzata per tutte le spese sanitarie dirette e indirette relative all’emergenza sanitaria e fino a un massimo del 2% del PIL del Paese interessato ad attivarla (per l’Italia ciò corrisponderà a 36 miliardi di euro).
“Il monitoraggio e la sorveglianza dovranno essere commisurati alla natura dello shock simmetrico” oltre che “alle caratteristiche e all’utilizzo del sostegno per la crisi pandemica, in linea con il quadro UE e le pertinenti linee guida del MES”.
La cosiddetta “sorveglianza rafforzata” non sarà prevista per gli Stati che decideranno di utilizzare tali prestiti.
I tempi del fondo salva-Stati
Fino a quando sarà possibile accedere al meccanismo? L’accordo sul MES prevede la scadenza al 31 dicembre del 2022.
La linea di credito (ove attivata) resterà operativa per un anno e vi sarà la possibilità di prorogarla soltanto due volte per ulteriori sei mesi.
Questi i dettagli dell’accordo sul MES da attivare come strumento straordinario per la crisi da coronavirus.
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