Un riforma sposterà la responsabilità delle spedizioni di merci pericolose o illegali dall’importatore (cliente) alla piattaforma di e-commerce. Vediamo le novità in arrivo.
Temu, Shein e Amazon saranno responsabili per eventuali prodotti pericolosi o illegali che vendono online. La guerra dell’Ue alle piattaforme di e-commerce ha lo scopo non solo di limitare le importazioni e favorire la concorrenza, ma anche per una maggiore tutela dei consumatori.
I prezzi bassi con cui si possono acquistare, dall’estero, prodotti di abbigliamento, calzature, giocattoli o tecnologici, molto spesso nascondono materiali non conformi o non sicuri e la contraffazione. L’impatto ambientale per i prodotti soprattutto della fast fashion, si somma, quindi alla sicurezza del consumatore finale e proprio per questo vengono posti nuovi obblighi in capo alle aziende che vendono online.
In aumento le importazioni dalla Cina
Nell’ultimo periodo si è assistito a un aumento dei prodotti a basso costo provenienti dall’Asia in generale e dalla Cina in particolare. I beni importati nel 2024, infatti, sono quadruplicati rispetto al 2022 e il 90% delle spedizioni in questione proviene dalla Cina.
Il problema che si è sollevato rispetto a queste importazioni è che non sempre i prodotti rispettano le norme di sicurezza europee. Il timore più grande è che queste piattaforme vendano prodotti contraffatti o senza le certificazioni che sarebbero necessarie per vendere in Ue e questo potrebbe avere due effetti nefasti:
- mettere a rischio la salute del consumatore finale;
- danneggiare le aziende europee che sono costrette, per vendere, a rispettare le norme di sicurezza.
Il poter vendere senza il rispetto delle norme obbligatorie in Ue, se ci si pensa bene, va a distorcere la libera concorrenza sul mercato visto che il costo di produzione cambia se i materiali che si devono utilizzare devono essere “a norma”.
In arrivo la riforma per Shein, Temu e Amazon
Nello stato attuale delle cose quando un consumatore che risiede in Europa acquista un qualsiasi prodotto da uno Stato extracomunitario è responsabile di eventuali prodotti pericolosi o contraffatti. Questo perché nell’acquisto è egli stesso a essere considerato l’importatore ufficiale.
In questo modo, come è facilmente intuibile, le piattaforme non sono direttamente responsabili di quello che vendono, visto che la responsabilità ricade sull’importatore.
Con la nuova riforma, invece, si vuole fare in modo che Temu, Shein, Amazon e tutte le altre piattaforme che vendono da Paesi extracomunitari, siano direttamente responsabili della merce che spediscono. I pacchi spediti dovranno essere accompagnati da informazioni dettagliate e potranno essere controllati dalle autorità prima di finire consegnati ai consumatori finali.
Le piattaforme, inoltre, dovranno garantire la conformità dei prodotti spediti con la normativa Ue e al tempo stesso pagare i dazi doganali anche per pacchi il cui valore ha un importo inferiore a 150 euro.
A cambiare, in ogni caso, dovrebbe essere anche il sistema doganale che potrebbe essere integrato da un sistema doganale digitale per raccogliere le informazioni su tutti i pacchi destinati ai Paese membri dell’Ue con lo scopo di identificate prodotti pericolosi, tracciare eventuali catene di approvvigionamento e snellire le procedure delle dogane nazionali.
Se le piattaforme che vendono sono obbligare a fornire i dati della merce spedita prima ancora che i pacchi arrivino in Ue, i potenziali rischi potrebbero essere individuati ancora prima della spedizione.
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