Per chi fa i suoi acquisti su siti come Shein, Temu e AliExpress potrebbero aumentare i costi, visto che l’annuncio è quello di ridurre la soglia per l’applicazione dei dazi doganali. Cosa cambia?
In arrivo nuove tasse doganali per chi compra su colossi cinesi come Shein, Temu o AliExpress. Gli acquisti online sui siti del fast fashion cinese potrebbero subire un incremento di costo a causa delle modifiche ai dazi doganali.
Temu, Shein e AliExpress sono siti che, proprio grazie ai prezzi molto bassi per prodotti di abbigliamento, gadget, giocattoli, tecnologia e casalinghi, stanno spopolando anche in Italia. Gli acquirenti, attratti dai prezzi molto competitivi, spesso non danno peso a notizie preoccupanti sull’utilizzo di materiali dannosi o sulla pratica dei trattamenti dei lavoratori che non sempre appaiono etici.
Quello che preoccupa maggiormente i governanti dei paesi Ue (e dell’Italia), però, non va ricercato molto nell’etica, quando al danno che questi prezzi ridotti causano alla libera concorrenza per le aziende europee in cui vigono molti limiti per quanto riguarda tutela dei lavoratori e l’uso di materiali sicuri.
Proprio per questo l’Europa ridurrà il limite per l’applicazione dei dazi doganali. Ecco le novità che presto arriveranno per chi compra da siti extra Ue..
Cambia la soglia dei dazi doganali dalla Cina per Temu e Shein
Le misure di contrasto al dominio dei colossi cinesi come Shein, Temu prendono il via da un’indagine della Commissione europea volta a valutare se rispettino le misure richieste dal Digital services act. L’altra misura allo studio è la riduzione della attuale soglia di 150 euro per l’applicazione dei dazi doganali.
Le novità sul sistema di tassazione Ue nell’e-commerce porteranno all’eliminazione delle soglie che oggi esistono per l’esenzione dei dazi doganali quando una spedizione ha un valore basso. Attualmente per le spedizioni di valore fino a 150 euro non si applicano i dazi, ma la modifica porterà a prevedere tariffe che variano dal 5 al 17%.
Lo ha reso noto il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, che ha riassunto le novità in arrivo a monte dell’intervento del 27 gennaio all’8° Forum dei commercialisti.
La riforma del Codice doganale è attualmente in discussione finale a Bruxelles e prevede l’introduzione di un nuovo sistema di tassazione. Il primo passo è l’eliminazione delle soglie di esenzione dai dazi doganali per le spedizioni di valore fino a 150 euro. Saranno applicati dazi doganali anche sulle spedizioni di importo più basso e si parla di percentuali che variano dal 5 al 17%.
L’impatto maggiore della novità si avrà sull’acquisto di fast fashion (calzature e abbigliamento) che le grandi piattaforme commerciali con sede principale in Asia vendono direttamente nell’Unione Europea.
Per capire la portata dobbiamo capire cosa sono i dazi doganali, si tratta di imposte che colpiscono la circolazione dei beni da uno Stato all’altro. Sono riscossi dalle autorità doganali per conto del governo allo scopo di proteggere l’economia locale. Si tratta quindi di una misura protezionistica.
La quasi totalità dei dazi doganali è a carico dell’importatore. I diritti doganali vanno in genere versati prima dello svincolo delle merci in dogana nel Paese di destinazione. Quando viene ordinato un pacco dalla Cina, resta bloccato alla frontiera fino a quando non viene versato il tributo. In genere il tributo viene pagato prima, quindi, dal venditore che, di conseguenza, si occupa di versare le somme tramite il trasportatore, ma anche se che costoro sono i soggetti che materialmente pagano, i dazi restano a carico dell’acquirente/importatore.
Cosa cambia per chi compra su Shein, Temu ed AliExpress?
Ne consegue che per chi ordina su Shein e Temu potrebbero esservi degli aumenti di prezzo corrispondenti proprio ai diritti doganali che sono versati con aliquota fissata in base al codice armonizzato per prodotto e al Paese da cui le merci provengono. Ad esempio, per una T-shirt da donna spedita dagli Stati Uniti nel Regno Unito si applicano dazi doganali pari al 12% del prezzo.
All’annuncio di tale novità non sono mancate reazioni da parte dei colossi cinesi, Temu ha dichiarato di essere aperta a qualsiasi adeguamento delle politiche europee, ma le stesse devono essere eque. AliExpress ha, invece, dichiarato di essere già a lavoro con i legislatori per “assicurarsi di essere costantemente in una posizione conforme nel mercato dell’Ue”.
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