Le buche sono uno dei grandi problemi delle strade italiane e ogni anno provocano incidenti e danni. Ma dal Regno Unito arriva la tecnologia che cambia tutto
Esistono poche cose fastidiose come quella di “prendere” una buca quando si è alla guida di un auto o, peggio ancora, di un ciclomotore. E non è soltanto una questione di disagio o di costi per le riparazioni di eventuali danni. Le buche nel manto stradale (e l’Italia, insieme al Regno Unito, è uno dei Paesi peggiori in tal senso), sono anche una delle principali cause di incidente.
Basti pensare che, secondo alcuni studi recenti, circa 6 italiani su 10 rischiano di rimanere coinvolti ogni anno in incidenti legati alle cattive condizioni delle strade.
Un costo sociale ed economico, sia per chi rimane vittima di un incidente, sia per le Pubbliche Amministrazioni che, non a caso, hanno speso milioni di euro di risarcimenti e rimborsi negli ultimi anni.
Ma dal Regno Unito potrebbe arrivare a breve la soluzione di questo gravoso problema: un asfalto capace di ripararsi in autonomia sfruttando le potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale e dalle biomasse. Proviamo a capire di che si tratta e come funziona.
L’asfalto che si rigenera da solo grazie all’Intelligenza Artificiale
L’asfalto è il materiale più utilizzato al mondo per la costruzione di strade. Ma, per sua stessa natura, tende a rovinarsi con il passare del tempo, diventando estremamente fragile e predisposto a crepe e rotture causate dagli agenti atmosferici e dai fenomeni meteorologici.
Almeno fino a oggi, perché un gruppo di scienziati inglesi provenienti dall’Università di Swansea e dal King’s College di Londra ha recentemente sviluppato un nuovo tipo di asfalto capace di rigenerarsi senza richiedere nessuna opera di manutenzione umana.
Utilizzando un modello basato sull’AI, gli studiosi sono riusciti a capire come si “comporta” il bitume e hanno creato un nuovo asfalto realizzato con minuscoli materiali a base di biomasse capace di ripararsi in piena autonomia.
I test di laboratorio hanno dato risposte incredibili: il nuovo asfalto sembra in grado di invertire il processo degenerativo e di chiudere piccole fessure in meno di un’ora.
Il nuovo asfalto è anche sostenibile
C’è anche un altro motivo per cui si guarda con enorme interesse a questa nuova tecnologia. Ovvero la sua piena sostenibilità.
L’asfalto autorigenerante viene infatti realizzato utilizzando materiali di scarto come gli oli riciclati. Davvero una ottima notizia se pensiamo che l’industria delle infrastrutture stradali è una delle maggiori responsabili in assoluto delle emissioni annuali di carbonio.
Un nuovo passo verso le emissioni 0 che potrebbe portare molti vantaggi sia nelle zone urbane e nelle grandi città con traffico veicolare intenso, sia nelle zone di periferia o nelle regioni rurali in cui le opere di manutenzione sono quasi sempre più costose e difficili da realizzare.
Senza sottovalutare l’impatto che i nuovi materiali sostenibili potrebbero avere nei Paesi in via di sviluppo, ancora legati in maniera molto pesante ai vari derivati del petrolio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA