Addio alla pensione senza questo certificato. Controlli Inps a tappeto?

Patrizia Del Pidio

3 Settembre 2024 - 09:46

Cosa c’è di vero nei controlli a tappeto dell’Inps che possono far dire addio alla pensione? Approfondiamo l’argomento e scopriamo la verità.

Addio alla pensione senza questo certificato. Controlli Inps a tappeto?

Senza un preciso certificato moltissimi pensionati rischiano di perdere l’assegno mensile. L’Inps periodicamente avvia controlli a tappeto al fine di accertare l’esistenza in vita di chi percepisce l’assegno previdenziale per evitare il rischio di erogare pensioni che vengano incassate indebitamente dai familiari del titolare del trattamento. Si tratta di controlli che vengono eseguiti periodicamente per chi percepisce una pensione italiana, ma risiede all’estero.

Moltissime testate online, però stanno annunciando la ripresa del’accertamento dell’esistenza in vita a partire dal 20 settembre 2024 con certificazione da produrre entro il 18 gennaio 2025, pena la sospensione della pensione a partire dal mese di febbraio 2025. È davvero così?

Questa notizia non ha un fondamento se non il messaggio Inps numero 794 del 23-02-2023, nel quale, appunto, l’Inps annunciava l’accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2023 e 2024.

La notizia che sta circolando in queste ore è che dopo i controlli avvenuti a marzo 2024 per i pensionati con residenza nel Continente americano, in Asia, in Estremo Oriente, nei Paesi scandinavi, negli Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi, dal 20 settembre 2024 dovrebbero toccare ai pensionati che si sono trasferiti in Europa, Africa e Oceania, a esclusione dei Paesi scandinavi e dei Paesi dell’Est Europa già interessati dalla prima fase dei controlli. Cerchiamo di capire la verità.

Pensioni addio per chi non certifica di essere vivo?

Ai pensionati che risiedono all’estero sono inviate, periodicamente, le comunicazioni con un modulo da compilare e la data entro cui è necessario certificare di essere in vita. Per chi non produce la certificazione richiesta entro la data limite sarà sospeso il pagamento della pensione con accredito automatico. Questo è vero ma bisogna sottolineare che l’accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2023 e 2024 si è conclusa a febbraio 2024. Nessun controllo è stato avviato tra marzo e luglio 2024 (al contrario di quello che sostengono molti organi di stampa) e nessun altro controllo sarà avviato dal 20 settembre 2024.

Nel messaggio Inps del 2023, che abbiamo citato sopra, si parla, infatti, dei controlli per certificare l’esistenza in vita per gli anni 2023/2024 e si legge che: La prima fase, riferita all’anno 2023, che si svolgerà da marzo 2023 a luglio 2023, riguarderà i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.
E poi che: La seconda fase della verifica, che si svolgerà da settembre 2023 a gennaio 2024, riguarderà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. Le comunicazioni saranno inviate ai pensionati a partire dal 20 settembre 2023 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 18 gennaio 2024.

Nessun controllo è previsto a marzo e settembre 2024. Chi sostiene il contrario, quindi, ha preso un abbaglio pensando che si tratti di controlli con cadenza annuale, ma il messaggio Inps parla chiaro: i controlli che sono stati avviati a marzo 2023 e si sono conclusi il 18 gennaio 2024 erano riferiti all’accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2023 e 2024.

Tabella Inps per accertamento esistenza in vita Tabella Inps per accertamento esistenza in vita Date dei controlli per gli anni 2023 e 2024

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I controlli a tappeto dell’Inps, ecco il motivo

Scoprire se un pensionato emigrato all’estero è ancora in vita non è semplice e il rischio che l’Inps corre, continuando a erogare i bonifici senza controllare, è che a riscuotere la pensione accreditata sul conto corrente non sia più il beneficiario della prestazione, ma un familiare. Recuperare, poi, le somme indebitamente erogata in un Paese estero è quasi impossibile. Proprio per questo motivo l’Inps, periodicamente avvia una campagna per l’accertamento dell’esistenza in vita, campagna che per gli anni 2023 e 2024 si è conclusa definitivamente entro il 19 febbraio 2024.

Chi effettua l’accertamento dell’esistenza in vita?

L’accertamento dell’esistenza in vita è un servizio che, solitamente, deve effettuare la banca che paga la pensione all’estero. Al momento a effettuarlo è Citibank ed è volto a:

  • assicurare che le pensioni siano pagate con correttezza e regolarità;
  • fa in modo che non siano pagate pensioni indebite;
  • garantisce che l’accertamento sia verificato in modo efficacie;
  • limita i danni sia ai pensionati che all’Inps.

L’accertamento non è previsto laddove il pensionato risieda in un Paese in cui l’istituto previdenziale ha accordi di collaborazione con l’Inps ed è quindi previsto uno scambio dei dati anagrafici e di decesso. Nello specifico Germania, Svizzera, Belgio e Francia. Non è richiesto l’accertamento anche nel caso del pensionato che, poco prima della partenza della campagna di accertamento in vita annuale, abbia riscosso allo sportello della Western Union almeno un assegno di pensione.

Come si effettua il controllo?

Citibank provvede a spedire ai pensionati italiani che risiedono all’estero una lettera esplicativa in cui fornisce le istruzioni per la compilazione del modulo e la documentazione da allegare. Da notare che il modello con cui si deve attestare la propria esistenza in vita è personalizzato per ogni pensionato e se quello fornito si smarrisce o non si riceve si dovrà per forza contattare la banca per avere un nuovo modello.

Il modello deve essere compilato e restituito alla banca controfirmato da un testimone (un rappresentante dell’Ambasciata o del Consolato italiano oppure un autorità locale che sia abilitata a garantirne la sottoscrizione).

Solo per i pensionati che risiedono negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada o in Australia l’attestazione può essere fornita anche telematicamente.

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