Addio a questi voli se c’è il treno come alternativa, le conseguenze per l’Italia

Maria Paola Pizzonia

8 Ottobre 2024 - 19:49

Il dibattito a favore dell’eliminazione di alcuni voli con il treno come alternativa accende l’Italia, ma forse i costi sono maggiori di benefici.

Addio a questi voli se c’è il treno come alternativa, le conseguenze per l’Italia

L’idea di eliminare i voli brevi in favore dei treni ad alta velocità per ridurre l’inquinamento e migliorare la sostenibilità ambientale sta guadagnando sempre più attenzione in Europa. Paesi come la Francia hanno già adottato questa misura, anche se su un numero molto limitato di tratte, mentre altre nazioni stanno valutando l’applicazione di simili politiche. Anche in Italia il dibattito è aperto, ma lo scenario appare complesso.

Secondo un’analisi dell’ITSM (Iccsai Transport and Sustainable Mobility Center) dell’Università di Bergamo, solo una piccola percentuale di rotte interne potrebbe essere sostituita dal treno senza un significativo aumento dei tempi di percorrenza. La conformazione geografica del Paese, le infrastrutture esistenti e l’importanza strategica di alcune rotte aeree rendono l’applicazione di questa misura meno incisiva di quanto si potrebbe pensare.

Quali sono le tratti sostituibili ai voli con un treno come alternativa?

L’analisi dell’ITSM ha evidenziato che in Italia esistono soltanto 12 tratte interne che potrebbero essere effettivamente sostituite con collegamenti ferroviari senza un aumento del tempo di viaggio superiore al 20% rispetto all’aereo. Tra queste principali rotte nazionali vediamo collegate importanti città con tratte come:

  • Roma Fiumicino-Milano Linate
  • Roma Fiumicino-Milano Malpensa
  • Milano Malpensa-Napoli
  • Roma Fiumicino-Genova
  • Bergamo-Napoli
  • Roma Fiumicino-Napoli
  • Milano Linate-Napoli
  • Bologna-Roma Fiumicino
  • Roma Fiumicino-Firenze
  • Roma Fiumicino-Pisa
  • Bergamo-Pescara
  • Bergamo-Roma Fiumicino

Queste rotte sono state selezionate sulla base del fatto che i treni ad alta velocità già oggi rappresentano una valida alternativa in termini di tempi di percorrenza e frequenza dei collegamenti. Complessivamente, queste rotte costituiscono però solo il 2,8% dei collegamenti nazionali previsti per agosto 2024, secondo i dati di Cirium, una piattaforma specializzata in analisi sul trasporto aereo.

Benefici ambientali (pochi) e sfide geografiche (molte)

Nel 2019, su queste 12 rotte sono stati effettuati circa 45.000 voli, che però hanno generato solo l’1,45% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo nazionale. Secondo l’ITSM:

L’eventuale soppressione di tali rotte genererebbe un risparmio in termini di CO2 esiguo.

Non solo: il rischio è che molti passeggeri possano optare per l’auto privata, annullando così il beneficio ambientale. La Francia ha introdotto una misura simile, ma le tratte interessate sono pochissime. Anche altri Paesi europei stanno valutando l’iniziativa.

L’Italia, con la sua conformazione geografica molto particolare, presenta sfide uniche rispetto ad altri Paesi. Come sottolineato dagli esperti “la nostra penisola presenta caratteristiche geografiche assolutamente peculiari” perché abbiamo le isole maggiori che richiedono necessariamente l’aereo per garantire la mobilità. Inoltre, la cosiddetta “orografia del territorio”, con rilievi montuosi, zone sismiche e aree a rischio idrogeologico, rende la costruzione di nuove linee ferroviarie un’operazione complessa e costosa. Questo limita fortemente l’estensione della rete ad alta velocità, soprattutto in alcune regioni.

I costi a lungo termine e l’impatto ambientale

I costi a lungo termine per sostituire i voli brevi con il treno in Italia sarebbero molto elevati, soprattutto a causa della necessità di costruire nuove linee ferroviarie ad alta velocità. Secondo l’analisi dell’ITSM, questi investimenti sono giustificati solo se il volume di traffico passeggeri raggiunge livelli tali da coprire i costi operativi. In caso contrario, le spese per costruzione e manutenzione rischierebbero di superare i benefici economici e ambientali, rendendo il progetto insostenibile. Soprattutto ribadendo la considerazione secondo cui la conformazione geografica complessa del Paese aumenta ulteriormente le difficoltà e i costi infrastrutturali.

Poi, dal punto di vista ambientale, la costruzione di nuove linee comporta un impatto significativo in termini di risorse naturali ed energetiche. Se il traffico ferroviario non fosse sufficiente, i benefici derivanti dalla riduzione dei voli potrebbero essere annullati dall’impatto della costruzione. Pertanto, una pianificazione oculata è essenziale per evitare che i costi superino i vantaggi, sia economici che ecologici, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove le condizioni geografiche e infrastrutturali complicano l’espansione ferroviaria.

In conclusione: conviene o non conviene?

L’eliminazione dei voli brevi in favore del treno potrebbe essere una soluzione attraente sulla carta, soprattutto per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la sostenibilità ambientale. Tuttavia, in Italia, le conseguenze di questa misura sarebbero piuttosto limitate. Le 12 rotte potenzialmente sostituibili costituiscono solo una piccola parte del traffico aereo nazionale, e il risparmio di emissioni sarebbe minimo. Infine, il rischio che i passeggeri si rivolgano ad alternative meno sostenibili, come l’auto privata, potrebbe vanificare i benefici ambientali attesi.

Dal punto di vista economico, l’impatto sarebbe altrettanto modesto, dato che i voli su queste tratte rappresentano una frazione marginale del mercato domestico.

La vera sfida per l’Italia riguarda la difficoltà di estendere la rete ferroviaria ad alta velocità, soprattutto in considerazione delle complesse condizioni geografiche del Paese e degli elevati costi infrastrutturali. In sintesi, le conseguenze per l’Italia si sostanzierebbero in una riduzione modesta delle emissioni e limitati cambiamenti sul mercato del trasporto aereo, con il rischio di un aumento del traffico su gomma. Piuttosto, una strategia più ampia e articolata è necessaria per affrontare efficacemente il problema delle emissioni e della sostenibilità del trasporto.

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