Lo schianto del cargo ha scatenato l’incendio delle 11,5 tonnellate di armi presenti a bordo. Nessun superstite, ora si teme per la contaminazione dell’area.
Iniziano a circolare le prime notizie sull’incidente aereo che ha coinvolto un cargo ucraino con fornitura militare serba. Il velivolo, un Antov-12, è precipitato nel nord-est della Grecia, più precisamente a ovest di Kavala, nella zona di Paleochori del comune di Pangai.
Gli abitanti di questa località e delle zone limitrofe al luogo dello schianto dovranno rimanere in casa e indossare mascherine per proteggersi dalle sostanze tossiche disperse nell’ambiente al momento dell’impatto.
Gli investigatori, le autorità locali e internazionali, nonché i cronisti, stanno provando quindi a ricostruire gli avvenimenti a partire dagli albori di questa missione strategica della compagnia ucraina Meridian Ltd così come i fattori critici che hanno impedito all’equipaggio e al suo carico di giungere a destinazione.
Cosa trasportava l’aereo
Il ministro della Difesa serbo, Nebojsa Stefanovic, in una conferenza stampa a Belgrado ha confermato la morte delle 8 persone a bordo e ha spiegato che il velivolo di proprietà della compagnia ucraina Meridian Ltd stava trasportando una fornitura di munizioni e mine per il Bangladesh. Nel tragitto era previsto anche uno scalo tecnico ad Amman, in Giordania, ma la destinazione finale del mezzo era la città di Dacca.
L’intervento di Stefanovic arriva proprio perché l’Antonov era decollato sabato sera da Nis, nel sud della Serbia. Il volo di questo cargo rientrava di fatti in una manovra di rifornimento armi poiché nella stiva erano presenti 11,5 tonnellate di materiale bellico comprendente munizioni e mine. Lo stesso ministro serbo ha spiegato che il carico includeva proiettili di mortaio illuminanti e proiettili di addestramento.
L’acquirente, il ministero della Difesa del Bangladesh, per ora ho ha rilasciato dichiarazioni ufficiali ma gli inquirenti sono già a lavoro per ricostruire i momenti precedenti allo schianto e capire quale possano essere le cause del tragico epilogo.
La ricostruzione dell’accaduto
Le ricostruzioni sono appena iniziate e la causa dello schianto non è ancora chiara. L’unica certezza è che i piloti avevano chiesto l’autorizzazione per un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Kavala dichiarando un problema al motore. Lo stato dell’avaria segnalata tuttavia è degenerato in tragedia molto velocemente e il velivolo è precipitato a una quarantina di chilometri dallo scalo previsto.
Ben prima dell’analisi dei reperti e delle lamiere rimaste, gli esperti visioneranno attentamente i materiali video raccolti dagli abitanti della zona. Numerosi sono i testimoni oculari della vicenda che sono riusciti a registrare dei filmati che mostrano la caduta di un oggetto in fiamme e una serie di successive esplosioni tali da provocare un incendio di vaste dimensioni. Tra i locali interrogati c’è anche un uomo del posto, Giorgos Archontopoulos, che ha raccontato all’emittente statale Ert di aver udito un forte rumore e aver visto il motore del cargo in fiamme.
Allarme materiale tossico
Il carico che l’aereo trasportava è il punto focale della vicenda tant’è che si teme una contaminazione dell’area dello schianto.
Questa zona, individuata nei pressi della città di Kavala entro un raggio di 2 chilometri dal luogo dell’incidente, è ora soggetta particolari forme di vigilanza. A tutti gli abitanti del territorio così circoscritto è stato imposto di rimanere a casa con le finestre chiuse e indossare mascherine poiché due vigili del fuoco sono stati portati in ospedale con serie difficoltà respiratorie a causa dalle esalazioni provenienti dal relitto.
Anche se le autorità hanno confermato con fermezza che non era presentate a bordo alcun tipo di materiale chimico o nucleare, il carico dell’Antonov-12 è pur sempre di natura particolarmente pericolosa.
In virtù di queste riflessioni le squadre di soccorso non si sono ulteriormente avvicinate al luogo del disastro e le ricerche, almeno per i primi tempi, verranno condotte con l’ausilio di un drone. Le operazioni di soccorso intorno ai resti dell’aereo proseguiranno quindi con estrema prudenza.
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